Soccorsi più fungaioli che alpinisti
«Pericolo spesso sottovalutato»

Feriti, morti e squadre di soccorso impegnate per ore in montagna. Conseguenza degli sport estremi? No, risultato di «semplici» escursioni in cerca di funghi.

Un paradosso, eppure sulle Orobie nelle ultime settimane sono stati soccorsi più fungaioli che alpinisti: c’è chi se l’è cavata con qualche livido e chi, purtroppo, ha perso la vita. Il fenomeno si ripete ogni anno e rivela un pericolo sottovalutato: si pensa che a rischiare di più siano gli alpinisti e tutti coloro che si cimentano in sport in alta quota (e dopo un incidente c’è sempre chi è pronto a commentare, soprattutto sui social: «Se l’è cercata, ora paghi l’elicottero...»), invece nei brogliacci dei soccorritori compaiono sempre più nomi di tranquilli escursionisti e cercatori di funghi nei boschi. «Ultimamente – conferma Gianni Gamba, vicedelegato della VI Delegazione orobica del Soccorso alpino – stiamo facendo più interventi per fungaioli che per alpinisti: si pensa che l’attività più pericolosa sia l’alpinismo, ma chi lo pratica di solito è più consapevole dei rischi, si muove ben attrezzato e prestando molta attenzione. Chi invece è concentrato sulla ricerca di funghi a volte tende a non guardare dove mette i piedi, con il rischio di scivolare o inciampare».

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