Cronaca / Bergamo Città
Sabato 21 Settembre 2019
Siti da bonificare a Bergamo
Sono 85 le zone contaminate
Molto è stato fatto. Ma molto deve ancora essere fatto per bonificare la Bergamasca sulla quale si trovano ancora 85 luoghi classificati come contaminati. La mappa su «L’Eco di Bergamo».
Il dato emerge dall’ultimo aggiornamento, datato 31 agosto, dell’Agisco (Anagrafe e gestione integrata dei siti contaminati) gestita dalla Regione e dall’Arpa Lombardia (agenzia regionale per la protezione dell’ambiente). E fa di Bergamo una delle tre Province di fatto più inquinate della Lombardia: al primo posto c’è la Città metropolitana di Milano con 425 siti contaminati. In seconda posizione Varese con 86, solo uno in più, quindi, di Bergamo all’ultimo gradino del podio. Gli 85 luoghi classificati come contaminati nella Bergamasca risultano essere distribuiti su 46 Comuni diversi, di cui la parte più numerosa concentrata nella Pianura e Media Pianura ovviamente per la maggiore concentrazione in queste zone di attività produttive.
Le tipologie sono diverse: si va, come si legge sull’elenco aggiornato, da «discariche abusive o incontrollate» come, citando i casi più rilevanti, quelle indicate ad Arcene (ex cava Cascina Dazio), a Costa Volpino (ex discarica di scorie Acciaierie Pisogne) a Treviglio (ex cava Vailata); ad «aree industriali dismesse» come quelle rilevate a Bonate Sotto (ex Valli & Valli), a Canonica (Perquis & C), a Castelli Calepio (area ex fonderia del Quintano), a Cividate (Nuova LGZ), a Cologno (ex Os.C.All), a Gazzaniga (area ex Masserini), a Mapello (ex deposito petrolifero Sadom) a Scanzorosciate (ex Fulget), a Verdellino (CDS).
Da «serbatoi carburante per riscaldamento» come a Bagnatica (alla Nicoli Ecosider), ad «aree industriali ancora in attività» come quelle individuate a Brembate sopra (Ready line srl), a Ciserano-Zingonia (Cromoplastica), a Cividate (Olifer ACP), a Colzate (Huni italiana spa), a Filago (DSM Composite resins Italia), a Madone (area Green Servizi) a Mozzanica (Rohm and Hass Italia), a Romano (Exide Technologies-area ex baracche), a Scanzorosciate (Polynt spa) a Terno (FBM Hudson), a Treviglio (ex stabilimento Baslini ora Habita srl, Farchemia, industrie chimiche ingegner Bonelli) e infine a Verdellino-Zingonia (Nuova Igb e Rubinetterie Mariani).
Ma cosa si intende per «sito inquinato»? Prima di tutto si accerta se sono state superate le Csc (Concentrazioni soglia di contaminazione) nelle «matrici ambientali», ossia aria, suolo, sottosuolo, acque di falda e superficiali. In caso positivo, il sito viene definito «potenzialmente inquinato» e si procede con il «piano di caratterizzazione» in cui vengono, detto in maniera semplice, definiti precisamente metri cubi o quadri di terreno, aria o acqua inquinati e quali sono le sostanze inquinanti. L’ultimo «step» è l’analisi di rischio sito specifica per la determinazione delle Csr (concentrazioni soglia di rischio) per le singole sostanze trovate.
Bonifiche in corso
Nel caso le concentrazioni rilevate sul sito «potenzialmente contaminato» siano superiori a quelle determinate con l’analisi di rischio allora, a questo punto, il luogo viene ufficialmente definito «contaminato». E scatta quindi l’obbligo di dare il via a un progetto di bonifica. Bonifica che negli 85 luoghi classificati in Bergamasca come contaminati è attualmente in corso. E in 29 luoghi si sarebbe già concluso: è il caso ad esempio, sempre citando i principali casi, degli ormai ex siti contaminati individuati a Boltiere (ex cava Francesca), a Gorle (ex deposito petrolifero), a Romano (alla Exide Technologies), a Treviglio (aree esterne Baslini) a Zanica (area ex ditta Cavalleri). In questi casi, però, la bonifica non può dirsi ufficialmente chiusa perché manca la certificazione della Provincia (questa deve attestare che la bonifica sia stata eseguita come stabilito nel progetto approvato).
Per rendere la Bergamasca un territorio più pulito molto è già stato fatto. Nell’Agisco della Regione e dell’Arpa Lombardia c’è anche un elenco dei luoghi che fino ad ora sono stati bonificati e risulta che in Bergamasca il loro numero è pari a 124 distribuiti in 61 Comuni.
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