Sigarette a scuola e muri imbrattati
Il preside: «Vietato uscire all’intervallo»

Succede a Bergamo al Liceo artistico, linea dura del dirigente: pausa in classe o, al massimo, nel corridoio. Ai ragazzi:«Siate più responsabili». Scritte offensive nei bagni: «Nessun colpevole? Pagate tutti»

Ogni ancgolo e ogni momento è buono per nascondersi e fumare soprattutto durante l’intervallo. Per risolvere il problema al liceo artistico Manzù la soluzione del dirigente è stata drastica: intervallo in classe o, al massimo, nel tratto di corridoio antistante la propria classe.

«Nonostante si siano definiti opportuni turni di vigilanza durante gli intervalli da parte dei docenti – dichiara il dirigente, Cesare Botti, che ha dato informazione pubblica della sua decisione, pubblicando una lettera aperta sul sito della scuola – molti studenti tendono a sfuggire volutamente alla sorveglianza per isolarsi nei luoghi più defilati». Ad amareggiare il preside anche la constatazione che gli studenti non hanno tenuto fede a quel patto di corresponsabilità a cui sono stati chiamati, e che i genitori hanno sottoscritto, all’inizio dell’anno scolastico.

Per legge il divieto di fumo è esteso alle aree all’aperto di pertinenza degli istituti scolastici statali e paritari. A convincere il dirigente ad assumere il provvedimento anche un altro episodio: scritte pesantemente offensive sui muri del bagno che non hanno trovato il colpevole. Saranno tutti dunque a pagare, 5 euro a testa, i 3mila euro che servono per ritinteggiare i muri imbrattati. «Il provvedimento è momentaneo e si può rivedere – conclude il preside –. Comunque tutto dipenderà dai comportamenti dagli studenti».

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