A Bergamo 7.458 positivi, 386 in 1 giorno
Gallera: aumenti ma resta cauto ottimismo

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«Iniziamo a fare i tamponi a chi è guarito». Lo ha detto Gallera: «Usciti dall’ospedale o nelle strutture di Ats, si faranno i tamponi anche coloro che sono guariti a casa». E ancora: «C’è un lavoro sul territorio che ha portato da lunedì a prevedere i tamponi per i medici di medicina generale e gli operatori sanitari che hanno più di 37,5 di temperatura e si stanno facendo»: lo ha detto in diretta Facebook l’assessore al Welfare Giulio Gallera spiegando che i tamponi sono fatti anche a chi esce dagli ospedali per verificare che siano tornati negativi al Coronavirus.

Per questo le Ats stanno aprendo degli ambulatori sul territorio e si stanno identificando alberghi per ospitare chi è uscito dall’ospedale o le persone che hanno «una sintomatologia che diventa più complessa ma non sono ancora elegibili per andare in ospedale dove vanno i casi particolarmente gravi vista la saturazione degli ospedali». Quando pazienti a domicilio si aggravano i medici possono prescrivere tamponi, fatti dalle unità di continuità assistenziali, e i pazienti possono essere trasferite alberghi e strutture per ospitarli: «a Bergamo è già attivo un albergo a cui se ne aggiungerà un secondo, mentre a Milano aprirà nei prossimi giorni».

Ecco i dati della giornata: «Sono 34.889 le persone positive al coronavirus in Lombardia, con un aumento di 2.543 casi in un giorno, mentre i decessi sono arrivati a 4.861, con un aumento di 387 vittime». Sono 27 i nuovi ricoveri in terapia intensiva, mentre sono 655 i nuovi accessi nei reparti normali. «Purtroppo sono dati che segnano una crescita, anche significativa», ha detto Gallera

Sul nostro territorio: «Bergamo il dato è ancora in crescita: 7.458 contagi con una crescita di 386. Il dato è in linea con quello di mercoledì che era di 344 contagi in più». I numeri di Brescia fanno segnare 334 casi in più «e anche qui è un dato che sembra non crescere». Gallera ha spiegato inoltre che nella provincia di Lodi, dove si è sviluppato il primo focolaio di coronavirus in Italia, la crescita è solo di 84 nuovi casi.

È la provincia di Milano la zona che ha fatto registrare il maggior numero di nuovi positivi in Lombardia: sono infatti 848 i nuovi casi che portano il totale a 6922. Mercoledì i nuovi casi positivi nella provincia di Milano erano stati 373, l’altro ieri 375. «È un dato molto forte» ma «potrebbero essere i molti tamponi in più che sono stati fatti».

Gallera spiega quindi gli aumenti e conferma un «cauto ottimismo», con un notizia positiva: «Si tratta del numero di dimessi che sono 7839 con una crescita di 1501 persone guarite rispetto mercoledì, quando invece la crescita era stata di 990 persone».

L’assessore ha fornito un aggiornamento sui presidi sanitari e sulle strutture in supporto degli ospedali: «Ringrazio la Croce rossa che oggi ha permesso di collocare nelle nostre strutture 37 respiratori per la terapia intensiva in comodato d’uso». Quello della Lombardia «è stato un caso unico» ha sottolineato Gallera spiegando che l’emergenza Coronavirus «fortunatamente in altre regioni è arrivata dopo» e in Veneto si è riusciti ad individuare e circoscrivere il focolaio. La risposta all’emergenza, ha rivendicato, è stata straordinaria.

«In questa battaglia non ci sono scorciatoie - ha concluso Gallera - e l’unico modo per vincere questa battaglia è continuare ad essere rigorosi nei nostri comportamenti. E più non si ottengono i risultati che il nostro sforzo merita, più dobbiamo insistere».

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