![](https://storage.ecodibergamo.it/media/photologue/2016/1/9/photos/cache/se-laria-in-ufficio-e-viziatapeggiora-la-qualita-del-lavoro_6a644d7c-b633-11e5-9146-a6fe46ae42d2_900_512_v3_large_libera.jpg)
Cronaca / Bergamo Città
Sabato 09 Gennaio 2016
Se l’aria in ufficio è «viziata»
peggiora la qualità del lavoro
Uno studio rivela: all’aumentare del tasso di CO2 in una stanza diminuiscono le performance cognitive.
I colleghi che in ufficio si lamentano per l’«aria viziata» potrebbero aver ragione. Secondo uno studio pubblicato dalla rivista Environmental Health Perspectives delle università di Harvard e Syracuse all’aumentare del tasso di CO2 in una stanza diminuiscono le performance cognitive.
Il limite per l’anidride carbonica «indoor» considerato generalmente non dannoso, scrivono gli autori, è 5 mila parti per milione (ppm), anche se i limiti di legge sono fissati tra 1000 e 1500. I ricercatori hanno sottoposto a test 24 volontari, testando le loro performance in tre differenti ambienti di lavoro, 550 ppm, 945 ppm e 1400 ppm.
Le persone che lavoravano a 945 ppm, si legge nell’articolo, hanno avuto punteggi in media il 15% inferiori rispetto a quelle del primo gruppo, mentre a 1440 ppm la riduzione è risultata del 50%. «Ad essere colpite in modo particolarmente duro - sottolineano - sono le abilità di usare le informazioni, di rispondere alle crisi e di elaborare strategie».
© RIPRODUZIONE RISERVATA