Scritte alla sede della Lega contro Salvini
Il vicepremier: «Noi andiamo avanti»

Le scritte contro il vicepremier Salvini dopo i funerali di Genova. Sonzogni: atto intimidatorio, ma non abbiamo paura.

«Noi leghisti non abbiamo paura e andiamo avanti»: così risponde Enrico Sonzogni, commissario provinciale della Lega di Bergamo al secondo atto intimidatorio del 2018 nei confronti della sede della Lega di Bergamo. «Ci sono dei ragazzi in gamba che salvano vite, come i Vigili del fuoco a Genova e ci sono i vigliacchi che non hanno nulla da fare e che restano impuniti – commenta a margine delle foto alle vetrine imbrattate degli spazi di via Cadore a Redona –. Oggi sono ancora, fortunatamente, della scritte, dobbiamo aspettarci una “bomba” prima che qualcuno intervenga?».

«La vita non è in vendita», «Rispetto per Genova», «Salvini uomo senza cuore»: sono queste alcune scritte apparse la notte scorsa sulle vetrate della sede provinciale della Lega a Bergamo. Le scritte sono state fatte con della vernice rossa. Del caso si sta occupando la questura di Bergamo.

Sul vile gesto è intervenuto anche il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli: «Queste scritte arrivano pochi giorni dopo l’esplosione di un ordigno davanti alla sede della Lega a Villorba, in provincia di Treviso». «Un’escalation di minacce e attentati che preoccupa e richiama il buio di tempi che pensavamo lontani, come gli anni di piombo - aggiunge -. Attendiamo l’intervento autorevole dei dirigenti dei partiti della sinistra, qualcuno fermi questa spirale di odio e violenza prima che ci scappi il morto. La politica e la democrazia si basano sulla dialettica e sulla libera espressione delle proprie idee, non sulla violenza e sulla minaccia».

E anche Matteo Salvini ha reagito al gesto vandalico di Bergamo con un tweet: «Prima le bombe nella sede di Treviso, ora queste scritte vigliacche sulla sede della Lega di Bergamo. Provano ad intimidirci ma non ci riusciranno. Noi andiamo avanti, più forti che mai».

Di qualche giorno fa la notizia di un altro atto intimidatorio ai danni della sede Pd di Capriate dove è stata rinvenuta una testa di maiale con dentro un uncino di ferro.

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