Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 05 Novembre 2020
Scoperta filiera per false calze Supreme
Erano state sequestrate anche a Bergamo
Nei mesi scorsi era stato individuato il fornitore della merce, un cinese con vendita all’ingrosso a Lacchiarella, nel Milanese, ed erano state sequestrate 13.614 paia di calze in vendita in negozi di Bergamo, Genova, Sant’Ilario d’Enza, Acqui Terme.
Sono tra gli indumenti più ricercati dai giovanissimi e, proprio per questo, vengono contraffatti e venduti in modo abusivo. Un giro da centinaia di migliaia di euro legato alla commercializzazione di false calze Supreme è stato stroncato dai finanzieri della Compagnia di Sarzana (La Spezia), che hanno denunciato 43 persone in tutta Italia per commercio di prodotti con segni falsi e ricettazione.
Oltre 60 mila le calze sequestrate. L’operazione «Falso supremO», che ha portato a perquisizioni e sequestri in tutta Italia, era cominciata alla fine del 2019 a Sarzana, quando in un negozio gestito da un cinese vennero sequestrate centinaia di paia di calze Supreme false. Da qui l’ndagine si è allargata a tutta la Penisola, permettendo di smantellare l’intera filiera di produzione e commercializzazione.
Nei mesi scorsi era stato individuato il fornitore della merce, un cinese con vendita all’ingrosso a Lacchiarella, nel Milanese, ed erano state sequestrate 13.614 paia di calze in vendita in negozi di Bergamo, Genova, Sant’Ilario d’Enza, Acqui Terme.
Da qui, i finanzieri sono riusciti a ricostruire l’intera filiera del falso, che ha portato a una fabbrica di Lecce dove venivano prodotte le calze, e in 43 negozi in tutta Italia dove gli indumenti falsificati venivano venduti. Sequestri sono avvenuti in negozi di Roma, Milano, Bologna, Napoli, Torino, Firenze, Padova e Piacenza: sotto sigilli sono finite 63.295 paia di calze, oltre al materiale per il confezionamento, per un valore complessivo di 443mila euro. Secondo le fiamme gialle, l’attività aveva permesso al produttore di guadagnare circa 200 mila euro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA