Cronaca / Bergamo Città
Domenica 12 Febbraio 2017
Schianto in Australia, il dolore di Bergamo
I genitori: era all’estero per cercare lavoro
Era partito con l’amico di sempre per realizzare il suo sogno: trasferirsi in un altro Paese e trovare un lavoro. Qui, a Bergamo, ci aveva provato ma non era arrivato più in là di qualche impiego saltuario: pony pizza, benzinaio.
Così Francesco Marozzo, 25 anni, il 29 gennaio era partito dalla sua casa di via Ghislandi alla volta dell’aeroporto di Malpensa. Destinazione Perth, capitale dello stato dell’Australia occidentale. Due giorni dopo era partito anche l’amico Sami Remadi, 23 anni di Loreto, anche lui deluso dalle esperienze lavorative in Italia.
I due amici avrebbero dovuto cominciare a lavorare lunedì 13 febbraio in una farm, un’azienda agricola, per raccogliere le mele. Ma venerdì pomeriggio, alle 16,45 ora di Perth (9,45 ora italiana) i due ragazzi sono rimasti coinvolti in un pauroso incidente stradale che è costato la vita a Francesco Marozzo, mentre Sami Remadi è ricoverato in ospedale e attende di essere operato al volto.
L’incidente si è verificato sulla South West Highway nei pressi di Grimwade Road a Balingup, nel sud-ovest dello Stato. I due amici viaggiavano su una Hyundai e stavano andando a visitare l’azienda agricola che li aveva assunti. Improvvisamente la loro auto è stata travolta da un furgone Toyota Hiace guidato da un diciottenne. Lo scontro, frontale, è stato terribile: Francesco, che sedeva sul lato del passeggero, è morto sul colpo mentre Sami è rimasto ferito al volto ed è stato trasportato in ambulanza al Royal Perth Hospital: è in attesa di essere operato ma non rischia la vita. Il 18enne conducente del van ha riportato ferite lievi ed è stato medicato al Bridgetown Hospital. La stampa locale ha riportato la notizia dell’incidente, su cui sta indagando la polizia.
«Ci dispiace che nostro figlio sia stato costretto ad andare all’estero per cercare un lavoro perché l’Italia non gli offriva nessuna possibilità». Sono amare le parole di Stefano Marozzo, il papà di Francesco. «Era molto entusiasta di affrontare questa nuova avventura. Avevano trovato una casa da condividere insieme ad altri ragazzi e avrebbero cominciato a lavorare lunedì. Francesco era un ragazzo molto capace e appassionato di sport: è stato anche campione regionale di scacchi nelle categorie scolastiche. Inoltre giocava a calcio sin da piccolo ed era iscritto nella squadra dell’Olimpia. Dopo il diploma al liceo linguistico aveva superato il test d’ammissione per la facoltà di Scienze Motorie ma ha rinunciato perché voleva trovare un lavoro».
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