Cronaca / Bergamo Città
Martedì 02 Gennaio 2018
Sacchetti della spesa a pagamento
Ecco quanto ci costeranno
È entrato in vigore il provvedimento a tutela dell’ambiente. Il Codacons calcola una spesa a famiglia tra i 20 e i 50 euro all’anno.
Dal 1° gennaio sono al bando i sacchetti di plastica leggeri e ultraleggeri utilizzati per imbustare gli alimenti e al loro posto ci saranno shopper biodegradabili e compostabili che saranno però a pagamento. Una novità che è stata annunciata come l’ennesima stangata a discapito dei consumatori, ma per Legambiente non è corretto parlare di caro-spesa.
«L’innovazione - dichiara Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente - ha un prezzo ed è giusto che i bioshopper siano a pagamento, purchè sia garantito un costo equo che si dovrebbe aggirare intorno ai 2/3 centesimi a busta. Così come è giusto prevedere multe salate per i commercianti che non rispettano la vigente normativa. In questi anni gli italiani hanno apprezzato molto il bando dei sacchetti non biodegradabili, siamo sicuri che accoglieranno bene questa importante novità riguardante gli shopper leggeri e ultraleggeri finalmente compostabili. Occorre affrontare con efficacia il problema dell’usa e getta e allo stesso tempo contrastare il problema dei sacchetti illegali, ancora troppo diffusi, e promuovere le filiere delle produzione industriali innovative e rispettose dell’ambiente».
http://www.ecodibergamo.it/videos/video/supermercati-basta-plastica-sacchetti-a-pagamento_1035179_44/Chi contesta la scelta di mettere le buste a pagamento è il Codacons: «Questo significa - sottolinea l’associazione dei consumatori - che ogni volta che si va a fare la spesa al supermercato occorrerà pagare dai 2 ai 10 centesimi di euro per ogni sacchetto, e sarà obbligatorio utilizzare un sacchetto per ogni genere alimentare, non potendo mischiare prodotti che vanno pesati e che hanno prezzi differenti. Tutto ciò comporterà un evidente aggravio di spesa a carico dei consumatori, con una stangata su base annua che varia dai 20 ai 50 euro a famiglia a seconda della frequenza degli acquisti nel corso dell’anno». Si tratta, spiega il presidente Carlo Rienzi, «di una vera e propria tassa occulta a danno dei cittadini italiani che non ha nulla a che vedere con la giusta battaglia in favore dell’ambiente. Abbiamo già inviato una istanza d’accesso al Ministero dell’economia per conoscere tutti i dettagli di tale norma ingiusta, e siamo pronti a dare battaglia impugnando nelle sedi competenti un provvedimento ingiusto che finisce solo per introdurre aggravi di spesa sulle spalle dei consumatori».
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