Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 04 Gennaio 2018
Sacchetti bio, ok al monouso da casa
Il Ministero: ma non va bene il riutilizzo
«No alla possibilità di riutilizzare i sacchetti per la spesa di frutta e verdura» perchè c’è il rischio di contaminazioni, ma «non siamo contrari al fatto che il cittadino possa portare i sacchetti da casa, a patto che siano monouso e idonei per gli alimenti». È la posizione ufficiale del ministero della Salute, come spiega il segretario generale Giuseppe Ruocco.
«Il riutilizzo dei sacchetti - ha affermato Ruocco - determinerebbe infatti il rischio di contaminazioni batteriche con situazioni problematiche». Il titolare dell’esercizio commerciale, ha aggiunto il segretario generale del ministero della Salute, «avrebbe ovviamente la facoltà di verificare l’idoneità dei sacchetti monouso introdotti».
Intanto sui sacchetti biodegradabili a pagamento il Codacons ha presentato un esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia. «Chiediamo alle Procure di aprire indagini sul territorio alla luce del possibile reato di truffa, verificando il comportamento di ipermercati, supermercati ed esercenti nella vendita dei sacchetti biodegradabili - spiega il presidente Carlo Rienzi - Questo perché stanno arrivando segnalazioni da parte dei consumatori di tutta Italia che denunciano come il costo degli shopper venga loro addebitato anche in assenza di acquisto dei sacchetti, in modo del tutto illegittimo».
In sostanza, denuncia il Codacons, se un consumatore decide di acquistare un prodotto ortofrutticolo sfuso senza imbustarlo, ad esempio un ananas, un mango o anche una sola mela, al momento della pesatura la bilancia emette uno scontrino che contiene già al suo interno l’addebito di 2 o 3 centesimi di euro per il sacchetto di plastica.
Critico inoltre il Codacons verso il Ministero della Salute che oggi ha detto «no» alla possibilità di riutilizzare i sacchetti per la spesa di frutta e verdura perché sussisterebbe un rischio di eventuali contaminazioni. «Si tratta di una assurdità clamorosa - attacca il presidente Rienzi - Se il consumatore porta il sacchetto pulito da casa non esiste alcun rischio di contaminazione, semmai è l’ortofrutta esposta in vendita che può contaminare le buste della spesa. Non si capisce poi perché un sacchetto riutilizzabile possa contaminare frutta e verdura e lo stesso discorso non valga per le scarpe, le borse, gli zaini, i cappotti, i guanti indossati dai cittadini che entrano in un supermercato».
L’associazione infine annuncia una istanza d’accesso al Mise per conoscere quali aziende producono bio-shopper in Italia, quali sono i loro profitti e l’entità delle tasse pagate nel nostro paese, ed eventuali rapporti tra i vertici di tali società e membri del Governo e del Parlamento.
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