Rotary Food Box, al via il corso per chi vuole rientrare nel mondo del lavoro

IL PROGETTO. In cinque mesi già consegnati tremila prodotti delle box solidali. E il programma guidato di reinserimento professionale si è allargato anche alla provincia di Bergamo.

Dalla cura del cibo all’autonomia lavorativa. Per il terzo anno consecutivo il Rotary Club Bergamo Sud promuove il progetto solidale Rotary Food Box, le ormai tradizionali scatole di beni di prima necessità raccolte insieme ad una quarantina di aziende del territorio e devolute alla Casa di Leo di Treviolo, struttura d’accoglienza per le famiglie dei bimbi in cura all’ospedale Papa Giovanni XXIII. Nei primi cinque mesi dell’anno sono già stati consegnati oltre 3mila prodotti alimentari, dalla pasta allo scatolame.

Il corso al via

La novità di questa edizione è l’ampliamento a tutta la provincia del progetto di reinserimento occupazionale, al via in questi giorni con i laboratori proposti da Fondazione Human Age Institute di Manpower. Il primo corso è partito martedì 20 giugno alla presenza di 23 persone (soprattutto donne, molte di origine africana), con storie diverse tra loro ma accomunate dalla voglia di rimettersi in gioco per trovare un nuovo posto nel mondo del lavoro. Il corso si svolge presso il centro famiglia Rita Gay. A seguire verrà offerta ai partecipanti la possibilità di inserimenti attraverso un tirocinio in azienda. «Il cibo non è più il punto di arrivo ma rappresenta l’inizio di un percorso di ascolto, formazione e avvicinamento al mondo del lavoro», ha detto Roberta Caldara, responsabile del progetto Rotary Food Box, realizzato in collaborazione con Comune, Manpower Group, Associazione Sbs, Fondazione Human Age Institute, Confcooperative Bergamo, Solco Città Aperta, Caritas diocesana bergamasca, Acli, Diocesi di Bergamo, Ascom, Aspan, Confartigianato e Confindustria di Bergamo, Arenbì e La Casa di Leo di Treviolo.

Welfare di comunità

Per Marcella Messina, assessore alle Politiche sociali del Comune, «la collaborazione pubblico-privato-terzo settore è la leva vincente di progettualità che richiedono risposte flessibili, efficaci e su misura, in linea con la nostra idea di welfare di comunità». «Il lavoro è occasione di integrazione per le persone e parte sostanziale nella costruzione della propria identità», ha dichiarato Fausto Gritti, presidente di Solco Città Aperta e componente del direttivo di Confcooperative Bergamo. «Vogliamo favorire l’occupabilità e potenziare le capacità di apprendimento», ha detto Stefania Grea, segretario generale di Fondazione Human Age Institute. «Siamo partecipi nelle attività mirate all’inclusione nel mondo del lavoro», ha concluso Daniela Sonzogni, regional manager Lombardia Orientale Manpower.

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