Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 14 Agosto 2019
Rogo in ospedale, chiusa la Psichiatria
Sigilli al Reparto, avanti con le indagini
Il Reparto di Psichiatria del Papa Giovanni di Bergamo nella mattinata di mercoledì 14 agosto è ancora chiuso, sigillato per le indagini in atto dopo il rogo della mattinata di martedì che ha causato la morte di una ragazza di 19 anni, ricoverata in ospedale.
I locali intaccati dal fumo sono in fase di pulizia e manutenzione mentre la zona dove è scoppiato il rogo - il Reparto di Psichiatria al terzo piano - è stato sigillato dalla Questura di Bergamo e sottoposto a sequestro. Già martedì, terminata l’evacuazione del Reparto, sono proseguiti per tutta la giornata i rilievi nella stanza della diciannovenne per accertare le cause dell’incendio. Tutto il piano tre è quindi chiuso. Il primo e il secondo piano sono chiusi ma non sotto sequestro, al quarto piano stanno effettuando pulizie e manutenzioni. Alcune camere sono state già sistemate.
Da martedì in ospedale sono arrivati gli agenti della questura, i carabinieri della Compagnia di Bergamo, la polizia locale. Le indagini, coordinate dal pm Letizia Ruggeri, sono affidate alla squadra Mobile della questura. Nella mattinata di mercoledì il pm ha aperto l’inchiesta per omicidio colposo a carico di ignoti.
Una prima ipotesi è che sia stata la diciannovenne a dare fuoco con un accendino, nascosto nelle parti intime. Dopo un tentativo di suicidio delle 9,30, la ragazza e la stanza erano state perquisite, senza trovare nulla. «La perquisizione personale e della stanza prevista in Psichiatria per ritirare oggetti pericolosi è stata eseguita anche questa mattina» conferma una nota del Papa Giovanni XXIII. L’ipotesi, quindi, è che la ragazza sia riuscita a procurarsi un accendino e lo abbia nascosto in un punto che sapeva non sarebbe stato perquisito. Nel reparto è consentito fumare in una sala apposita, ma i pazienti non possono tenere sigarette, tabacco, accendini o fiammiferi. Devono chiederli agli infermieri.
Seppur contenuta e sedata (ma il farmaco, passati così pochi minuti, non avrebbe ancora fatto effetto) sarebbe riuscita a prenderlo e ad appiccare il fuoco. Le lenzuola e il materasso sono di materiale ignifugo, ma questo non sarebbe bastato ad impedire l’incendio. Come hanno potuto le fiamme, in così poco tempo, causare danni così devastanti? È uno dei quesiti che gli uomini della Scientifica stanno cercando di accertare, così come la presenza dell’accendino. Al momento gli inquirenti non hanno certezze, se non che l’incendio si è sprigionato da quella stanza. Un testimone avrebbe detto di aver visto le fiamme avvolgere il letto. Tutto il personale che era in servizio in Psichiatria è stato interrogato, le indagini sono in pieno svolgimento.
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