Cronaca / Bergamo Città
Sabato 22 Settembre 2018
Rischio legionella a Bergamo
Controlli alle torri di raffreddamento
Censimento alle torri di raffreddamento della Bergamasca: l’Ats potenzia i controlli dopo l’epidemia di polmonite nel Bresciano.
Un censimento di tutte le torri di raffreddamento presenti in provincia di Bergamo, comprese quelle di tipo industriale, per consentire attività di vigilanza mirata: l’Ats di Bergamo, a seguito dell’epidemia di legionella che ha interessato il Bresciano, annuncia il potenziamento dei servizi di controllo. In particolare puntando l’attenzione sugli impianti appartenenti alla tipologia considerata la causa della diffusione del batterio, le torri di raffreddamento (situate nei Comuni bresciani di Montichiari, Calvisano e Carpenedolo). Nella Bergamasca, invece, nessun allarme: «Le ispezioni a campione già effettuate nella nostra provincia – rassicura il direttore dell’Ats, Mara Azzi – non evidenziano alcuna emergenza legata alla legionella».
Come spiegano Raffaello Maffi e Livia Trezzi dell’Unità di igiene e salute pubblica, salute-ambiente, afferente al Dipartimento di igiene e prevenzione sanitaria di Ats Bergamo «il batterio della legionella è normalmente presente nell’ambiente in cui viviamo, lo si trova nell’acqua, nei fiumi, nei laghi. Finché resta lì, è innocuo, non crea alcun problema nemmeno se bevuto, neppure malesseri di tipo gastroenterico». Nelle falde, «è in piccolissima quantità. Ma nel momento in cui la temperatura dell’acqua sale, i batteri si moltiplicano». Il pericolo si crea, poi, con la sublimazione. Il vapore trascina nell’aria i batteri che, se inalati, possono diffondere l’infezione nell’apparato respiratorio umano: «Le torri di raffreddamento – spiegano ancora gli esperti – proprio per abbassare la temperatura, creano vapore acqueo. Sono presenti «all’interno degli impianti di condizionamento di svariati tipi di strutture: ricettive, nosocomiali in genere, sanitarie, di cura e ricovero, di intrattenimento, centri commerciali, piscine e spa». Tutte queste strutture «hanno l’obbligo di dotarsi di un manuale di autocontrollo che individui i punti critici – continuano dall’Agenzia di tutela della salute – oltre alle misure preventive e quelle correttive in caso di positività al batterio. Questo vale sia per la matrice acqua sia per la matrice aria».
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