Cronaca / Bergamo Città
Martedì 15 Marzo 2016
Riapre la Bergamo sotterranea
Alla scoperta dei tesori di Città Alta
Dopo il successo dello scorso anno riapre il percorso della Bergamo Sotterranea, l’emozionante viaggio alla scoperta di alcuni tesori storici e architettonici di Città Alta.
Nel 2015 migliaia di cittadini e turisti hanno potuto ammirare la bellezza di luoghi come la cannoniera di San Giovanni, la cannoniera di San Michele, la fontana del Lantro e la torre del Gombito. Le cannoniere di San Michele e di San Giovanni erano ambienti deputati alla difesa armata della città, collegati alla cinta muraria cinquecentesca. Si tratta di due preziose testimonianze della vita militare a Bergamo all’epoca della dominazione veneziana. Accedervi equivale ad intraprendere idealmente un cammino a ritroso nel tempo, sulle orme degli artiglieri che le presidiarono per circa duecento anni. Tra le più rilevanti espressioni della vita civile rientra, invece, la fontana del Lantro, che faceva parte del capillare sistema idrico cittadino che per secoli assicurò l’acqua ai bergamaschi. Lo scrosciare dell’acqua che si riversa copiosa nell’ampia cisterna ci ricorda che qui solevano recarsi ogni giorno gli abitanti della vicinia di San Lorenzo.
La cannoniera di San Giovanni si trova all’estremità sud-occidentale della cinta muraria urbana, in corrispondenza dello spalto murario omonimo, sito ai piedi del colle di San Giovanni, dove sorge il monumentale complesso del Seminario Vescovile Giovanni XXIII. Essa si componeva originariamente di due distinte cannoniere poste su due livelli e munite di quattro pezzi d’artiglieria: quella di superficie, o “in barbetta”, non esiste più, mentre quella sotterranea, o “in casamatta”, era posta a difesa del bastione denominato “Santa Grata”. Nel 2007 l’impresa di costruzioni Pandini di Bergamo sovvenzionò il recupero e il restauro di quest’ultima. Per riportarla alla luce fu necessario rimuovere circa 1800 metri cubi di terreno. Dal 2009 essa è accessibile ai visitatori mediante una scalinata metallica che s’innalza in corrispondenza dell’antica piazza di manovra. La cannoniera si compone di due ampie sale voltate, la prima delle quali è collegata alla sortita al piano. Nelle due aperture quadrangolari praticate all’interno delle pareti si inserivano le bocche da fuoco.
La Fontana del Lantro è costituita da una grande cisterna di pietra, al centro della quale si eleva un pilastro su cui poggiano le volte della copertura. In posizione sopraelevata si trova una vasca più piccola. Mediante due condotte vi confluiscono le acque delle sorgenti cittadine del Lantro e di San Francesco. Benché l’attuale conformazione della struttura risalga alla seconda metà del Cinquecento, la fontana vanta origini antiche. Fu citata per la prima volta in un documento del 928, da cui si apprende l’etimologia del nome “Lantro”: antro dell’acqua. La fontana veniva utilizzata per l’approvvigionamento d’acqua ad uso domestico, per la concia delle pelli, per lavare i panni e vi si conducevano gli animali ad abbeverarsi. Il Later fornì acqua alla popolazione sino a fine Ottocento, quando entrò in funzione l’acquedotto municipale. La cisterna giacque in stato di completo abbandono fino al 1992, anno in cui i componenti del Gruppo Speleologico Bergamasco Le Nottole la recuperarono e la resero accessibile ai visitatori.
Il termine “Gombito” deriva dall’ubicazione stessa della torre, che sorge ad compitum, ovvero nel punto d’intersezione tra i due principali assi viari della città romana. Di proprietà della famiglia Zoppo, fu edificata nel XII secolo e raggiunge un’altezza di 51,60 metri. La torre ha eccezionalmente mantenuto l’aspetto originario, caratteristico delle costruzioni difensive medievali. Nel XVI secolo a pianterreno fu avviata una bottega. L’edificio mantenne una vocazione commerciale sino all’ultimo decennio del Novecento. Nel 1877 i proprietari lo donarono al Comune di Bergamo, che nel 1892 lo dotò della scala lignea interna tuttora in uso. A partire dal XX secolo la torre è stata sottoposta ad una serie di interventi manutentivi e conservativi, i più rilevanti dei quali, eseguiti tra il 2001 e il 2009, volti al consolidamento strutturale, al restauro dei prospetti esterni e alla messa in sicurezza della scalinata. Dal 2005 la torre del Gombito ospita l’ufficio d’informazione turistica (IAT) del Comune di Bergamo.
Orari di apertura:
CANNONIERA DI SAN GIOVANNI E FONTANA DEL LANTRO
Da sabato 26 marzo a sabato 30 aprile 2016
Lunedì: 14,00-18,00
Sabato, domenica e festivi: 10,00-12,00 / 14,00-18,00
Da domenica 1° maggio a lunedì 26 settembre 2016
Lunedì e venerdì: 14,00-18,00
Sabato, domenica e festivi: 10,00-12,00 / 14,00-18,00
CANNONIERA DI SAN MICHELE
Da domenica 27 marzo a domenica 25 settembre 2016
Esclusivamente domenica e festivi: 10,00-12,00 / 14,00-18,00
Per visite fuori dagli orari di apertura è necessario essere accompagnati da:
- guide turistiche abilitate per Bergamo e provincia
- Gruppo Speleologico Bergamasco Le Nottole
- altri gruppi speleologici
che devono inoltrare apposita richiesta, almeno 10 giorni lavorativi prima della visita, all’indirizzo [email protected] e, per conoscenza, a [email protected] e a [email protected].
Si segnala che per la Cannoniera di San Michele, qualora la visita si svolga fuori dagli orari di chiusura al traffico di Città Alta, la persona responsabile del gruppo dovrà sottoscrivere una liberatoria per l’attraversamento stradale.
VISITE ALLA TORRE DEL GOMBITO
La salita alla sommità della Torre è gratuita, in gruppi di massimo 10 persone accompagnate e deve essere obbligatoriamente prenotata, personalmente o telefonicamente (+39 035.242226), presso l’Ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica (I.A.T.) di Città Alta, che ha sede al pianterreno della torre stessa.
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