Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 02 Agosto 2018
Regione su bimbe morte di pertosse
«Nessun focolaio in Bergamasca»
L’assessore al Welfare lombardo, Giulio Gallera, sottolinea come si sia trattato di casi isolati e ribadisce la necessità di verificare e regolarizzare la situazione vaccinale delle donne in gravidanza.
«Esprimo la mia vicinanza, e a nome del presidente Fontana quella dell’intera Giunta regionale, alle famiglie delle due neonate di un mese decedute al Papa Giovanni XXIII di Bergamo colpite dal virus della pertosse». Lo dichiara l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera, assicurando che «non è in atto alcun focolaio nella bergamasca, così come conferma la distanza sia geografica che temporale dei due casi” avvenuti «a 40 giorni di distanza» - il primo a fine giugno e il secondo a fine luglio - e «in due località differenti, Seriate e Treviglio».
«Le piccole - spiega l’assessore - sono state trasportate nel presidio di Bergamo perché centro di riferimento regionale per Ecmo pediatrico». La prima - sempre secondo quanto riferisce Gallera -, residente in provincia di Bergamo, è stata trasferita dall’ospedale di Alzano Lombardo il 16 giugno e deceduta il 23 giugno, mentre la seconda, residente in provincia di Crema, ricoverata all’ospedale di Treviglio è giunta al Papa Giovanni il 27 luglio e deceduta il 30 luglio.
L’assessore sottolinea «ancora una volta, l’importanza e necessità per le donne in gravidanza di verificare e regolarizzare la propria situazione vaccinale, che rimane l’unico modo per impedire il ripetersi di queste tragedie e proteggere i propri piccoli». «Proprio nella bergamasca - aggiunge - la prossima settimana partirà una campagna di sensibilizzazione presso consultori e ospedali che coinvolgerà le donne nel terzo mese di gravidanza per promuovere la vaccinazione antidifterite tetano, pertosse, che è quella che comprende l’antipertossica». L’obiettivo «è proteggere il feto attraverso la trasmissione degli anticorpi della mamma. Ciò permette di proteggere il neonato nei primi giorni di vita prima cioè, che possa iniziare il ciclo vaccinale» conclude l’assessore ricordando che la nuova offerta del piano regionale prevenzione vaccinale offre gratuitamente e «fortemente raccomanda» la vaccinazione antipertossica anche a tutti gli adulti ogni 10 anni insieme a quella antidifterite e antitetanica. «Se, come dimostrano le ultime rilevazioni delle coperture il 96% dei nati 2015 risultava vaccinato, sui richiami dopo i 7 anni è necessario intensificare gli sforzi», osserva il titolare della Sanità lombarda.
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