Regione, in arrivo il rimpasto
E cambia il direttore del Welfare

Luigi Cajazzo , attuale direttore generale dell’assessorato al Welfare è stato nominato vicesegretario generale della Regione e al suo posto arriva Marco Trivelli, attuale direttore generale degli Spedali Civili di Brescia. Gallera in bilico. Fontana verso l’anticipo del ricambio della squadra, previsto a settembre.

Un provvedimento organizzativo, una delibera che arriverà all’attenzione della Giunta regionale all’inizio della prossima settimana. Forse già lunedì. Dentro c’è la prima mossa di un risiko che, partendo da un dirigente, arriverà a toccare l’esecutivo stesso di Palazzo Lombardia. Perché il dirigente che lascerà il suo incarico è Luigi Cajazzo, direttore generale dell’assessorato al Welfare (e sanità), nell’occhio del ciclone Covid-19. Che l’ha investito sia professionalmente che personalmente: Cajazzo ha passato diversi giorni in ospedale, colpito proprio dal coronavirus, e tra i motivi di questo avvicendamento ci sarebbero anche quelli di salute.

Ma è sotto gli occhi di tutti che Cajazzo e l’assessore Giulio Gallera sono al centro della bufera politica per la gestione dell’emergenza sanitaria: da questo punto di vista il cambio della guardia assume quindi una prospettiva ben più ampia. A cominciare dalla maggioranza di centrodestra, dove le critiche non sono mai mancate, figuriamoci dalle opposizioni.

«Il dottor Luigi Cajazzo sarà al mio fianco, dice il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, con l’incarico di vicesegretario generale della Regione, per coordinare tutte le fasi dell’evoluzione della riforma sanitaria e della integrazione sociosanitaria. Mi complimento con lui per il lavoro fin qui svolto in un momento particolarmente difficile, durante il quale non si è mai risparmiato dimostrando grande professionalità. Sono sicuro che il suo apporto risulterà molto importante anche in questa nuova fase di lavoro. L’incarico di direttore generale dell’assessorato al Welfare sarà assunto, con una delibera che verrà approvata nei prossimi giorni, dal dottor Marco Trivelli al quale auguro fin da ora buon lavoro».

Al posto di Cajazzo, arriva Marco Trivelli, 56 anni, dal 2018 direttore generale all’ospedale Civili di Brescia. Un manager con esperienza in grandi strutture ospedaliere tra cui il Niguarda di Milano.

E sulle nuove nomine c’è anche una dichiarazione di Giulio Gallera: «Alla guida della Direzione Generale Welfare arriva un professionista, il dottor Marco Trivelli, da tempo operativo nel sistema socio sanitario regionale, che ha ben operato negli anni nei ruoli che ha ricoperto in due strutture di eccellenza quale l’ospedale Niguarda di Milano e gli Spedali Civili di Brescia. Trivelli, insieme al vice direttore Marco Salmoiraghi e allo stesso Cajazzo nella sua nuova veste - conclude Gallera - lavorerà per attuare l’evoluzione del sistema sanitario a livello di offerta ospedaliera e di assistenza territoriale, nella fase post Covid, come disposto dalle norme nazionali».

Dai dirigenti agli assessori

Dal piano dirigenziale a quello degli assessori il passo è breve. Persino più del previsto. Un rimpasto della squadra che affianca Attilio Fontana da due anni era previsto a settembre, al giro di boa del mandato: questo almeno l’orizzonte tracciato in un incontro di un paio di settimane fa con Matteo Salvini.

La situazione si è però fatta sempre più tesa: si dice anche che in un confronto con il gruppo consigliare leghista il presidente Attilio Fontana abbia persino minacciato le dimissioni. Ipotesi prontamente rintuzzata, lo sfogo di un momento, ma che ci siano problemi (e non pochi) tra i vari gruppi consiliari e qualche assessore non è un mistero. Anzi, è ormai un dato di fatto. Per questo l’ipotesi di un rimpasto sostanzioso della squadra di governo prende sempre più corpo. C’è chi dice sia questione di settimane, già prima della pausa estiva.

Tra risiko e domino

E se le opposizioni fanno il loro, attaccando alzo zero in primis Gallera, il problema vero è che dietro le quinte (e a volte nemmeno tanto) qualche consigliere di maggioranza fa persino di più. In più, sullo sfondo, c’è la questione delle inchieste giudiziarie a rendere il quadro più complesso. Sicuramente agitato.

L’assessore al Welfare è chiaramente più a rischio di tutti, anche perché il peso politico di Forza Italia nella coalizione appare meno rilevante di due anni orsono. Qualcuno ricorda poi la sua «sbandatina», subito rientrata, di un anno fa per Toti e «Cambiamo!» e non è sicuramente un punto a suo favore tra gli azzurri che hanno però anche la necessità di mantenere la posizione. E quindi potrebbero anche non cedere così facilmente, oppure sacrificare altri assessori. O sottosegretari.

C’è poi Fratelli d’Italia che intende mettere sul tavolo di Milano la propria potenziale ascesa a livello nazionale: il che potrebbe togliere dal mirino di qualche consigliere (leghista) la bergamasca Lara Magoni, assessore al Turismo. Più di lei potrebbero rischiare le leghiste Martina Cambiaghi e Silvia Piani. E magari dal rimpasto beneficare anche qualche esponente del Carroccio bergamasco: in pole ci sarebbe Giovanni Malanchini. Il suo sogno, si dice, sarebbe l’assessorato all’Agricoltura, occupato però dal bresciano Fabio Rolfi. Decisamente intoccabile. Ma la politica è qualcosa a metà tra il risiko e un domino: cominci a toccare un dirigente e chissà cosa viene giù.

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