Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 21 Aprile 2023
Redditi, la ripresa continua: Bergamo ancora terza in Italia - Guarda l’infografica
I DATI 2021. Le entrate medie pro capite in provincia crescono di 1.345 euro. Con 29.090 euro il capoluogo alle spalle solo di Milano (33.703) e Monza (29.597).
Ripartenza. Quella parola tanto evocata – specie nei momenti più aspri di una pandemia che ha innescato anche un «contagio economico» – in effetti si è concretizzata. Lo racconta l’oggettività dei dati, quelli delle dichiarazioni dei redditi dei bergamaschi: nel 2021 il reddito medio è stato pari a 22.812 euro, 1.345 euro in più rispetto ai 21.467 del 2020 (+6,27%). In metafora, l’equivalente di una mensilità in più che va a compensare la perdita media di 559 euro segnalata nel 2020 (l’anno di esplosione della pandemia) rispetto al 2019. Vero è che nel frattempo il mondo è cambiato: il 2022 ha consegnato il boom dell’inflazione, quindi l’erosione del potere d’acquisto, ma il possibile «long Covid» dei redditi appare mitigato. Non a caso Bergamo si conferma come il terzo capoluogo d’Italia con un reddito medio pro capite di 29.090 euro dopo Milano (33.703 euro) e Monza (29.597 euro).
È quanto si ricava dall’analisi delle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2022 e riferite all’anno d’imposta 2021, secondo i dati pubblicati ieri dal ministero dell’Economia e delle Finanze e rielaborati da InTwig, società bergamasca di «data intelligence». È una geografia ampia, quella dei redditi, che traccia una situazione differenziata a ogni livello: non solo nel Paese, con la consueta forbice Nord-Sud, ma anche all’interno della stessa Bergamasca. Basta un flash, su scala orobica: Gorle, il Comune «paperone» (tornato nuovamente in testa alla classifica, mentre lo scorso anno aveva ceduto il primato a Mozzo) con un reddito medio di 31.424 euro, doppia abbondantemente il fanalino di coda Valleve (14.463 euro di reddito medio nel 2021) e altri otto Comuni sul fondo della graduatoria.
Il rimbalzo
Rispetto al 2020, nel 2021 il reddito medio è cresciuto in 239 Comuni bergamaschi su 243, dal minimo di +34 euro di Oltressenda Alta al boom di +5.818 euro di Scanzorosciate; solo quattro località hanno segnato un arretramento dei redditi, cioè Ornica (-2.911 euro), Valleve (-915 euro), Parzanica (-310 euro), Branzi (-208 euro). L’aumento complessivo dei redditi delle «persone fisiche» in Bergamasca si può quantificare al centesimo di euro (o quasi), ed è un discreto gruzzolo: nel 2021 il totale dell’imponibile in Bergamasca è stato pari a 18,4 miliardi di euro (18.444.622.077 euro, per la precisione), contro i 17,1 miliardi dell’anno precedente (17.176.601.551 euro), dunque con un incremento di quasi 1,3 miliardi di euro. Da segnalare anche l’aumento della platea dei contribuenti, dagli 800.130 del 2020 si è saliti agli 808.550 del 2021.
I nuovi lavoratori
La galassia di cifre diffuse dal Mef permette di cogliere diverse sfaccettature dell’economia. Ad esempio, si ha la conferma del rimbalzo occupazionale post-pandemico: nel 2021 sono stati 465.392 i bergamaschi che hanno denunciato un reddito da lavoro dipendente (reddito medio: 23.963 euro), mentre nel 2020 erano «solo» 453.290 (reddito medio: 22.915 euro); i lavoratori dipendenti sono cresciuti del 2,67%, i loro redditi del 4,57%. Viaggiano a doppia velocità i lavoratori autonomi: perché se da un lato la platea si è assottigliata leggermente con un calo di questo profilo di contribuenti (erano 8.856 nel 2020 e sono scesi a 8.833 nel 2021), il loro reddito medio è passato dai 60.328 euro del 2020 ai 70.046 del 2021.
La geografia dei redditi
Guardando ai diversi spicchi della provincia non emergono novità (nessun sorpasso tra macroaree), il capoluogo è l’area più ricca, poi le differenze tra i territori sono sostanzialmente contenute: la «grande Bergamo», cioè la cintura urbana, è sempre la seconda zona con i redditi più alti, e via via ci si allontana sino alla «periferia» della provincia, con la val Brembana in coda. Il primato bergamasco, come detto, torna a Gorle con 31.424 euro grazie a una crescita del 9,15% sul 2020 (+2.633 euro); scende invece nuovamente in seconda posizione Mozzo (30.585 euro, +2,71%) ed è stabile al terzo posto Scanzo (29.126 euro, ma +24,86% euro). Il podio «al contrario» è distribuito in alta valle: Valleve è l’ultimo comune con 14.463 euro (-5,95%), Blello penultimo (14.554 euro, +6,74%) e Piazzolo terzultimo (14.811 euro, +1,03%).
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