Cashback ai nastri di partenza
Spinta per usare le carte: come funziona

Il meccanismo che premia i pagamenti digitali partirà in modo strutturale da gennaio, ma una prima sperimentazione prenderà il via per Natale.

L’operazione Cashback ai nastri di partenza. Il governo, con l’obiettivo di modernizzare il Paese e combattere l’evasione, spingerà all’utilizzo della carta di credito «restituendo» il 10% delle spese fatte, anche se con un tetto «complessivo» di 150 euro di rimborsi semestrali.

Il meccanismo parte in modo strutturale dal primo gennaio, ma una prima sperimentazione è già prevista in quest’ultimo scorcio di 2020: anche se la data ufficiale non è ancora stata fissata e dipende dalle convenzioni che il Mef deve ancora siglare con Consap e con PagoPa, l’avvio sarebbe stato fissato per gli acquisti a partire dall’8 dicembre, la festa dell’Immacolata, cioè uno degli appuntamenti per l’acquisto dei regali di Natale.

App IO

Per attivare la procedura bisognerà iscriversi sull’App IO e fare un minimo di operazioni con pagamenti elettronici: 10 in questa fine di anno, 50 nel prossimo semestre. E, anche se è previsto un tetto di spesa che limiterà il risparmio, per i 100mila che faranno più operazioni nei semestri indicati ci sarà una sorta di «superpremio», un super-rimborso da 1.500 euro.

Il decreto che fissa le procedure del Cashback, che sarebbe dovuto partire dal primo dicembre, è stato ufficialmente pubblicato. Ora mancano solo le ultime due convenzioni, che sono già pronte, per attivare la procedura.

Per i cittadini, invece, sarà già possibile iscriversi con la APP IO, la stessa già attiva per il bonus vacanze e che - al momento - è stata scaricata da 4,3 milioni di possessori di carte. Ci si accede con Spid o con la carta elettronica - sono questi i primi due passaggi da superare - e poi bisognerà indicare gli estremi delle proprie carte di credito e bancomat, aggiungendo il codice Iban del conto sul quale si vuole ricevere il «rimborso». Sulla app sarà anche possibile controllare i pagamenti fatti, che danno diritto a ricevere indietro il 10%.

Le regole

Il ministero dell’Economia ha fissato anche le regole del gioco: per la parte sperimentale, entro la fine dell’anno, sarà necessario aver effettuato almeno 10 pagamenti con le proprie carte e i primi rimborsi arriveranno a febbraio. Non importa il «valore» dell’operazione, basterà anche un caffè.

Il cashback del 10% si fermerà però a 15 euro per ogni acquisto e a 150 euro in totale nel periodo interessato. In pratica se si spendono 250 euro si avranno indietro sempre solo 15 euro. E una volta arrivati al montante di 150 euro i rimborsi non crescono più.

Le regole cambiano a partire da gennaio, quando a spingere su un utilizzo sempre più deciso sarà anche la previsione di un «super-rimborso» da 1.500 euro per i 100mila che avranno utilizzato la carta a fini personali. Già perché il governo vuole un uso diffuso di questi sistemi di pagamento e quindi non saranno validi gli acquisti fatti per attività di impresa, arte o professione.

Da gennaio i periodi considerati saranno semestrali - da gennaio a giugno, quindi da giugno a dicembre - e i rimborsi arriveranno entro l’agosto e il febbraio successivi. Questa volta però per ricevere indietro il 10% bisognerà fare almeno 50 operazioni anche se «tetti» di quanto verrà restituito rimangono fissati a 15 euro per singola operazione e a 150 euro complessivamente. Ma il governo conta comunque di spingere su un forte utilizzo delle carte, promettendo ai 100mila maggiori utilizzatori il «superpremio» da 1.500 euro.

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