
Cronaca / Bergamo Città
Lunedì 24 Ottobre 2016
Proposta taglia-stipendi dei parlamentari
Se legati alle presenze, Guerini al top
Arriva in aula il disegno di legge per tagliare gli stipendi dei parlamentari. Il documento è firmato dal Movimento 5 Stelle, che vuole sforbiciare del 50 per cento la parte fissa dell’indennità (da 5mila a 2500 euro netti al mese) e ridurre la diaria.
Le casse dello Stato risparmierebbero così 87 milioni di euro all’anno. Difficile che il provvedimento passi al primo colpo. Il premier Matteo Renzi però ha provato a rilanciare durante l’intervista di domenica a In mezz’ora: «Il Pd è favorevole a ridurre gli stipendi, il problema è come farlo - spiega - . Ad esempio potremmo dare ai parlamentari l’indennità sulla base delle presenze. Di Maio ha il 37 per cento delle presenze e prende il doppio di me che non sono parlamentare. Alla fine del mese gli si dia il 37 per cento dello stipendio». In questo caso quindi il compenso destinato ai parlamentari sarebbe legato alle presenze in aula.
Tra gli stakanovisti c’è anche un bergamasco: Giuseppe Guerini, esponente del Pd, vanta il 99,98% delle presenze, secondo in classifica solo a Cinzia Maria Fontana e il suo 99,99%. Niente male anche Elena Carnevali (92.82% delle presenze), Antonio Misiani (87.14%), Cristian Invernizzi (78.83%), Giovanni Sanga (67.06%). Devono recuperare terreno invece Alberto Bombassei (32.74%) e Gregorio Fontana (28.07%). Tra i senatori spicca invece Roberto Calderoli (presente il 88.29% delle sedute), seguito da Nunziante Consiglio (85.79%), Marco Pagnoncelli (73.03%) e il presidente del Copasir Giacomo Stucchi (21.63%).
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Giancarlo Passalacqua
8 anni, 7 mesi
Smettiamola, paghiamoli pure bene ,si leghi una parte dello stipendio alle presenze, si fissi un limite accettabile di assenze ,assenze che devono essere giustificate pena la decadenza dall'incarico perché sono stati eletti per legiferare e prendere decisioni in nostra vece e non per gironzolare dove vogliono e svolgere gli affari loro . si limiti a 150/180 il numero dei deputati/senatori chiamateli come volete,questa sarebbe una riforma che ridarebbe credibilità alla politica e ristabilirebbe la fiducia dei cittadini in questo paese. Cosa impedisce di fare una cosa seria? Lega e M5S avanti a testa bassa ,la gente non ne può più,ma cerchiamo di proporre cose serie ,di rottura ,che pongano inoppugnabilmente questi....di fronte alle loro responsabilità davanti ai cittadini.
Pierluigi Brignoli
8 anni, 7 mesi
bella la proposta del M5S, ma bella anche quella del PD. Perché dovremmo pagare per un onorevole come Ghedini che invece di stare in Parlamento dove è stato eletto spende il tempo per i problemi del Berlusca? (P.S: ho citato solo il più assente, ma la cosa riguarda molti altri ovviamente)
Riccardo Bianchi
8 anni, 7 mesi
Le due proposte non sono in contrapposizione tra loro, ma cumulabili: "Renzi vuole ridurre gli stipendi dei parlamentari in base alle assenze? "Va benissimo, però si parte dalla base dello stipendio dimezzato - rilancia Di Maio - perché oggi già esiste una norma alla Camera e al Senato per cui se non partecipi a una giornata di voti ti tolgono 250 euro, però se il tuo stipendio base è 10mila lordi euro più rimborsi, capirai che 250 euro che ti tagliano sono relativi". Il M5S è pronto a votare la proposta di Renzi se verrà presentata in aula e non è solo aria fritta propagandistica; farà altrettanto il PD con la proposta già presentata dal M5S o ne chiederà il rinvio in commissione x affossarla?
claudio locatelli
8 anni, 7 mesi
il PD ne chiederà il rinvio in commissione, statene certi!!! e non è certo la prima volta che usano le commissioni parlamentari per affossare le proposte; il risultato è duplice: bella figura nel far finta di ragionarsi su ponderano bene la situazione con la certezza che dopo sei mesi al massimo viene cancellata dalla lista delle questioni da approfondire...al furbone fiorentino non si insegna nulla!!!!!!!
Mario Trovenzi
8 anni, 7 mesi
Anche ammesso che passi stiamo sicuri che troveranno l'escamotage per aggirarlo
Gus Previtali
8 anni, 7 mesi
Vabbè la presenza, però conta anche la produttività, cioè quante proposte sensate riescono ad esprimere, concretizzate da interventi in aula. Tutto ciò dovrebbe far parte del curriculum che i parlamentari uscenti dovrebbero presentare al momento della loro eventuale richiesta di rieleggibilità. A mio avviso, non è sufficiente la nomination da parte della segreteria del partito, spesso prescelta secondo criteri soggettivi di fedeltà al capo. Poi, al di sotto di una certa percentuale di presenza, il parlamentare dovrebbe essere dichiarato decaduto. Per esempio, un parlamentare nostrano, industriale in tutt'altre faccende affacendato, se nella sua azienda fosse stato presente con la medesima percentuale sopra indicata, avrebbe potuto essere licenziato anche con l'art. 18 riformato dal governo Renzi.
Gianluigi Locatelli
8 anni, 7 mesi
A Santa Lucia, non credo più da anni.