Prof licenziato, venerdì si decide
Appello della Cgil: evitiamo casi simili

Si avvia a una soluzione, probabilmente venerdì 25 marzo, la vicenda di Stefano Rho, il professore licenziato per non avere dichiarato un’antica condanna pronunciata del giudice di pace per un reato lieve, oggi depenalizzato.

Sulla vicenda è intervenuta Elena Bernardini, segretaria generale della Flc-Cgil di Bergamo, categoria a cui il professore Rho è iscritto: «Moltissimi (e in aumento) sono i casi simili a quello salito gli onori della cronaca. Ecco perché inviamo un appello al presidente della Repubblica, ai ministri della Pubblica amministrazione, dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ma anche dell’Economia e delle Finanze e a tutto il Parlamento».

Intanto, la Flc-Cgil invita lavoratrici e lavoratori a seguire alcune indicazioni e accortezze. In caso di dubbi sulla propria situazione è consigliabile richiedere al tribunale la «visura» del casellario: si tratta di un documento gratuito e anonimo, che viene rilasciato all’interessato privo dei suoi dati anagrafici, non può quindi essere esibito come certificazione. Però è completo, riporta anche quanto non appare sul certificato ufficiale, cioè tutte le informazioni che la Pubblica amministrazione può acquisire.

Nel frattempo, Antonio Misiani, parlamentare Pd che si sta muovendo dall’inizio della vicenda per fare chiarezza a beneficio di tutte le persone coinvolte in situazioni simili a quelle di Rho, risponde alla segretaria Fp Cgil spiegando che si sta lavorando su due fronti. «Dopo Pasqua – afferma il deputato Pd – dovrebbe uscire una nota congiunta Miur e Funzione pubblica per chi partecipa al concorso scuola, che autorizzerebbe l’integrazione della documentazione, anche già presentata, per evitare dubbi. Inoltre speriamo di poter varare per l’estate un decreto legislativo che faccia chiarezza definitiva». Il «luogo» appropriato per la norma è stato identificato dentro uno dei decreti attuativi della riforma Madia della Pubblica amministrazione. Misiani assicura che continuerà a impegnarsi per la soluzione di un problema «che riguarda un numero crescente di persone e che per il futuro occorre prevenire».

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