Cronaca / Bergamo Città
Martedì 08 Gennaio 2019
Primavera «calda» in Bergamasca
Ben 169 Comuni si preparano al voto
Maxi-tornata per la Bergamasca. Si va verso l’accorpamento con le Europee il 26 maggio Ballottaggi il 9 giugno. Coinvolti circa 745 mila cittadini.
Ben 169 Comuni, dal piccolo Brumano, con i suoi 95 abitanti, fino al capoluogo, Bergamo, che è nella fascia oltre i 100 mila. La tornata elettorale in arrivo in primavera riguarderà in tutto circa 745 mila cittadini bergamaschi. Un appuntamento di grande rilievo dunque, che vedrà confrontarsi con le urne circa il 70% dei sindaci del nostro territorio con i relativi Consigli comunali. Su L’Eco in edicola l’elenco e la mappa di tutte le amministrazioni al voto.
E sulla data, sebbene ancora manchi l’ufficialità di un decreto da parte del Ministero dell’Interno, sembra farsi strada una certezza: si va verso l’accorpamento con le elezioni europee, previste per domenica 26 maggio. «La concomitanza tra europee e amministrative c’è sempre stata, sia per questioni economiche, sia perché non è opportuno mandare al voto i cittadini tre volte nel giro di poche settimane», conferma il parlamentare leghista Daniele Belotti.
Due settimane dopo, il 9 giugno, si terrebbero dunque i ballottaggi, che nel nostro territorio potrebbero riguardare cinque Comuni. Ovvero quelli che in base all’ultimo censimento (anno 2011) superano i 15 mila abitanti.
Si tratta di Albino e Seriate, oggi con amministrazioni di centrodestra, e di Romano di Lombardia, Dalmine e Bergamo, che attualmente vedono al timone il centrosinistra.
Ma la sfida delle urne coinvolgerà anche numerosi micro-Comuni orobici: ben 40 paesi interessati hanno meno di mille abitanti. Un’altra curiosità: sarà il primo voto nuovamente «bergamasco» per Torre de’ Busi, da poco tornato dalla provincia di Lecco alla nostra.
I primi movimenti di avvicinamento alla campagna elettorale nei paesi si registrano già, e con l’anno nuovo il quadro delle forze in campo inizierà pian piano a delinearsi. Non possono ricandidarsi i sindaci uscenti che terminano il secondo mandato, a meno che siano al timone di realtà piccole, con meno di tremila abitanti: in quel caso, per effetto della legge Delrio del 2014, possono puntare a un terzo incarico consecutivo.
La stragrande maggioranza dei Comuni che si preparano al voto arriva da precedenti elezioni amministrative nel 2014: fanno eccezione Cenate Sopra, dove lo scorso anno l’unica lista in lizza non ha raggiunto il quorum richiesto, e Cenate Sotto, dove la maggioranza eletta nel 2015 è caduta nei giorni scorsi per turbolenze interne, con conseguente arrivo del commissario.
Oltre ai primi cittadini, gli elettori sceglieranno anche i componenti dei Consigli comunali: saranno dieci nei paesi fino a tremila abitanti, 12 nelle realtà fino a 10 mila, 16 nei Comuni tra 10 mila e 30 mila residenti, 24 fino a 100 mila e 32 se si va oltre i 100 mila (da noi c’è il solo caso di Palazzo Frizzoni).
Nel redigere le liste (la cui presentazione avviene un mese prima del voto, quindi a fine aprile), i gruppi dovranno tenere conto anche delle normative introdotte ormai da alcuni anni per il rispetto della parità di genere: nei paesi e città sopra i cinquemila abitanti, nessuno dei due generi può essere rappresentato in misura inferiore a un terzo del totale.
In Lombardia il rinnovo delle amministrazioni locali riguarderà in tutto 991 Comuni. Tra i capoluoghi di provincia, oltre che a Bergamo, si vota a Cremona e Pavia.
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