Povertà, in città 7.500 richieste d’aiuto
Una rete per assistere i più bisognosi

Il progetto PON-Te assiste ogni anno 1.150 uomini e donne in condizioni di assoluta indigenza. L’assessore Messina: «Grazie agli operatori riusciamo a rispondere al tema della grave emarginazione»

Una porta che non si chiude mai. È quella dei Servizi sociali del Comune di Bergamo. Anzi, ogni anno si allarga per includere bisogni sempre diversi, nuove povertà, le marginalità che affliggono la città con uno dei rapporti più alti tra numero di abitanti e casi di grave emarginazione. Nel 2018 sono state 6.300 le persone che hanno bussato ai Servizi sociali di Palafrizzoni, numero a cui vanno aggiunti i 1.150 accessi alla rete del progetto PON-Te che riunisce i soggetti impegnati ogni giorno per accogliere uomini e donne in assoluta indigenza: ambito territoriale 1 di Bergamo, Comune di Bergamo, Opera Bonomelli Onlus, Caritas Bergamasca, Patronato San Vincenzo, Cooperativa Ruah, Cooperativa Sociale Il Pugno Aperto, Cooperativa di Bessimo onlus e Con-Tatto Servizi. In totale quindi circa 7.500 richieste di aiuto, a cui Bergamo risponde con la forza della collaborazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA