Pota, la Crusca avrebbe risposto
(Ma era pure il primo giorno d’aprile)

Ricordate la campagna lanciata a favore del riconoscimento del celebre intercalare bergamasco da parte dell’Accademia della Crusca?

Perché «petaloso» sì e pota no? In Facebook si era scatenato un divertentissimo dibattito alimentato da quelli di «Average Berghem Guy», con tanto di petizione on line. E il 1° aprile (guarda un po’...) sarebbe arrivata la risposta ufficiale degli illustri accademici fiorentini della Crusca, depositari della purezza dell’italico idioma. Ricalca in tutto e per tutto quella ormai celeberrima di petaloso, ma ci ha strappato più di un sorriso, e come pesce d’aprile è divertente come pochi.

Lettera arrivata oggi dall'Accademia della Crusca! Riusciamo ad andare oltre i confini di Bergamo? #freepota

Pubblicato da Average Berghem Guy su Venerdì 1 aprile 2016

«Caro Average Berghem Guy, la parola che hai inventato è una parola ben formata e potrebbe essere usata in italiano così come sono usati altri intercalari che si sentono spesso oggigiorno, ad esempio «tipo». La vostra parola è bella e chiara, ma sapete come fa una parola a entrare nel vocabolario? Una parola nuova non entra nel vocabolario quando qualcuno la inventa, anche se è una parola “bella” e utile. Perché entri in un vocabolario, infatti, bisogna che la parola nuova non sia conosciuta e usata solo da chi l’ha inventata, ma che la usino tante persone e tante persone la capiscano. Se riuscirete a diffondere la vostra parola oltre le province di Bergamo e Brescia fra tante persone e tante persone in Italia cominceranno a dire e a scrivere”pota, cosa facciamo oggi?” o come suggerisci tu, “hai perso le chiavi del trattore, pota”, ecco, allora pota sarà diventata una parola dell’italiano, perché gli italiani la conoscono e la usano. A quel punto chi compila i dizionari inserirà la nuova parola fra le altre e ne spiegherà il significato.

È così che funziona: non sono gli studiosi, quelli che fanno i vocabolari, a decidere quali parole nuove sono belle o brutte, utili o inutili. Quando una parola nuova è sulla bocca di tutti (o di tanti), allora lo studioso capisce che quella parola è diventata una parola come le altre e la mette nel vocabolario». Che aggiungere? Pota...

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