Poste d’estate, via alle chiusure
«Bergamo e provincia con pochi presidi»

Ci risiamo, arriva l’estate e alla posta corrono a chiudere più sportelli possibile. Il problema è sempre quello: mancanza di personale.

Così, molti uffici di città e provincia, tra luglio e agosto, funzioneranno a singhiozzo, tenendo abbassata la saracinesca anche in giorni in cui tradizionalmente l’apertura era garantita. Rispetto al 2016 la razionalizzazione delle risorse e la riduzione del funzionamento degli sportelli riguarderà un numero maggiore di uffici. In tutta la provincia aumenta il numero di paesi coinvolti , così come le zone della città penalizzate dal provvedimento estivo. La maggior parte degli uffici, quelli che normalmente fanno un turno unico solo mattutino, chiuderanno per l’intera giornata.

Quest’anno l’elenco dei «turno unico» comprende 41 uffici, contro i 36 dell’estate scorsa, con una chiusura complessiva di 331 giorni contro i 362 del 2016. Rossana Pepe, segretaria generale Slp Cisl di Bergamo, denuncia la situazione: «Per i lavoratori postali torna l’incubo della programmazione delle ferie estive. La mancanza di personale oramai cronica non permette una programmazione serena delle ferie e Poste Italiane ha ancora una volta pensato di sopperire a queste mancanze con le chiusure dei doppi turni nei mesi di luglio e agosto».

Anche quest’anno vedremo il solo ufficio di Curno aperto nel pomeriggio per sopperire a tutti gli altri doppi turni chiusi nel pomeriggio (cittadini compresi, ndr) per lunghi periodi. «Oramai le ferie dei bergamaschi sono scaglionate e la città è sempre vissuta dai cittadini e queste chiusure causano ogni estate grossi disagi - spiegano i sindacati -. Per non parlare del recapito che, oltre a vivere lo scempio dei giorni alterni, ha una mancanza di personale altissima e le ferie aggraveranno la situazione che non viene certo risolta con i pochi «ctd» (personale a tempo determinato) che vengono stanziati. Oltre tutto, le selezioni dei «ctd» sono diventate proibitive, con test che pochi riescono a superare e richiesta di diplomi con voti alti che, ironia della sorte, non vengono richiesti neanche ai dirigenti.

E i sindacati concludono: «Anche questa estate vedremo i pochi portalettere rimasti saettare per le vie della città e della provincia, per porre rimedio alle mille mancanze aziendali…. ma se saettando per le vie dimenticano qualcosa o fanno qualche errore sicuramente i dirigenti saranno solerti nelle sanzioni che continuano a fioccare come se la situazione fosse delle migliori».

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