Non vai alla visita? Paghi se non cancelli
Sanità, l’idea in Regione: troppe diserzioni

Linea dura della Regione per ridurre il numero delle visite disertate e non pagate. A segnalarlo La Repubblica con l’assessore al Wefare che propone questa idea: chi non effettua la disdetta, pagherà l’esame e la visita la volta successiva.

La Regione sta quindi studiando una misura per ridurre le lunghe liste d’attesa per controlli ed esami: chi non si presenta dovrà rimborsare lo stesso il ticket prima di un’ulteriore prestazione sanitaria. Una scelta necessaria se si pensa ai tanti posti prenotati che restano vuoti mentre le liste d’attesa si fanno sempre più lunghe.

L’idea è quindi di addebitare il costo dell’esame e della visita prenotata e non effettuata. Un scelta della Regione Lombardia che potrebbe diventare realtà considerando che, tra visite ed esami, ogni anno si hanno prenotazioni di oltre 17 milioni di prestazioni ambulatoriali. Un numero alto, ma dal quale bisogna scremare un buon 10 per cento di appuntamenti che, alla fine, va a vuoto.

Secondo i dati riportati da La Repubblica, su quattro milioni e mezzo di prenotazioni per le prime visite registrate in un anno dagli ospedali lombardi, 400mila alla fine non vengono fatte. Stesso discorso per i sette milioni e mezzo di visite di controllo, e per i cinque milioni di esami diagnostici (radiografie, ecografie, tac): in un caso su dieci, il paziente fissa l’appuntamento, ma poi non si presenta.

«L’idea è quella di addebitare al cittadino il costo della prestazione che non ha fatto, la volta successiva che si rivolgerà al sistema regionale per prenotare un controllo», spiega l’assessore al Welfare Giulio Gallera. «In pratica, chi non si presenta dopo aver fissato l’esame, verrà “segnalato”. E quando fisserà un nuovo appuntamento, al momento di pagare il ticket dovrà saldare non solo quello per la prestazione che si accinge a fare. Ma anche quello della visita o dell’esame che non ha fatto». Cosa ne pensi?

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