Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 23 Ottobre 2020
Per due anni vietato uscire di notte
Era il 1943 e c’era la guerra
Bendotti: nel settembre del ’43 i tedeschi istituirono il coprifuoco in città, in vigore sino alla Liberazione.
Ha origini antiche ma non antichissime la parola coprifuoco. Recita La Treccani: «Usanza medievale per cui, a una determinata ora della sera, gli abitanti di una città erano tenuti a coprire il fuoco con la cenere per evitare incendi». Termine che si è evoluto e oggi indica il «divieto straordinario di uscire durante le ore serali e notturne imposto dall’autorità per motivi di ordine pubblico, in situazioni di emergenza». «Il coprifuoco? Una parola che mi ricorda i tempi della guerra - ha dichiarato il giornalista scientifico Piero Angela, il veterano dei divulgatori della tv italiana -. Forse però serve, perché fa effetto sulle persone. Questo problema bisogna affrontarlo seriamente: mi fa male non poter abbracciare i miei nipotini, mi mancano, ma speriamo di dover aspettare ancora solo qualche mese».
![L?Eco di bergamo del 1943 che riportava l’istituzione del coprifuoco L?Eco di bergamo del 1943 che riportava l’istituzione del coprifuoco](https://storage.ecodibergamo.it/media/photologue/2020/10/22/photos/cache/per-due-anni-vietato-uscire-di-notte-era-il-1943-e-cera-la-guerra_09608ef4-14f8-11eb-9d54-eca84277a31d_936_1134_v3_medium_libera.jpg)
L’ultimo coprifuoco di cui ha memoria Bergamo risale al periodo della seconda guerra mondiale. «Fu istituito l’11 settembre del 1943, il giorno dopo l’ingresso dei tedeschi in città - spiega lo storico Angelo Bendotti, presidente dell’Istituto bergamasco per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea- e restò in vigore sino al 28 aprile del 1945, il giorno della liberazione di Bergamo dal nazifascismo». Un coprifuoco istituito in periodo bellico, «ovviamente molto diverso da quello attuale, dovuto a ragioni socio-sanitarie. Basti pensare che all’epoca chi veniva sorpreso a circolare senza autorizzazione rischiava la fucilazione» sottolinea Bendotti, citando il proclama del comando delle forze germaniche di Bergamo che imponeva, tra l’altro, la chiusura dei locali pubblici e il divieto di uscire di casa dalle 21 alle 5.
«L’obiettivo dei tedeschi era impedire ai partigiani di compiere azioni notturne. Atti di resistenza contro il fascismo che furono ugualmente compiuti: scritte sui muri, simboli imbrattati, volantinaggio. Celebre fu l’azione messa a segno in Porta Nuova dove una notte mani ignote scrissero su un grande manifesto della guardia nazionale repubblicana una frase inneggiante alla Resistenza».
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