Cronaca / Bergamo Città
Domenica 25 Febbraio 2018
Patenti facili, foto delle presunte corruzioni
Un mese fa la denuncia delle autoscuole
Bufera sulla Motorizzazione. Dodici indagati, tra cui tre funzionari. Sabato sospesi gli esami.
La «tariffa» cambiava a seconda che fosse mattino o pomeriggio, visto che la mattina gli aspiranti neopatentati sono solitamente più del pomeriggio: 9 rispetto a 6. Così, prima di pranzo i funzionari della Motorizzazione chiedevano 250 euro, dopo pranzo 150. Oppure, in alternativa, il pieno alla loro auto, borse zeppe di spesa, ricariche del cellulare, buoni carburante, lavaggi dell’ auto o anche il pranzo. Il tutto per facilitare l’esame agli ignari giovani al volante. Un fenomeno attestato tra la metà del 2016 e la metà del 2017 stroncato dallapolizia stradale di Bergamo, che ha eseguito 12 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di tre funzionari della Motorizzazione e di 9 titolari o dipendenti di agenzie di scuola guida della provincia, fino a ieri tutti sconosciuti alle forze dell’ ordine.
Una ventina i casi accertati, anche grazie alle riprese video effettuate di nascosto dalla polizia giudiziaria della Stradale e durante le quali si vedono gli episodi di presunte concussioni o corruzioni. Uno dei tre funzionari - tutti residenti in città - è finito in carcere: si tratta di Richard Paul Vitti, 53 anni, nei confronti del quale il gip Ilaria Sanesi, accogliendo le richieste del pm titolare dell’ inchiesta, Fabrizio Gaverini, ha disposto appunto la custodia cautelare in via Gleno, dov’ è stato accompagnato dalla stessa Stradale, al termine degli accertamenti. Arresti domiciliari, invece, per Santina Mamone, 55 anni, e interdizione dai pubblici uffici a tempo indeterminato per Rosa Trivieri, di 61 anni. Sono tutti accusati di corruzione e concussione: solo Vitti anche di falso e truffa, rispettivamente per aver prodotto un documento falso per fornire una patente e per essersi recato in vacanza negli Stati Uniti mentre era in malattia (a tal proposito la Stradale sta chiarendo il caso anche tramite il medico che gli aveva autorizzato la malattia).
Ai 9 titolari o dipendenti di autoscuole accusati di aver versato il denaro o fatto regalie per favorire i propri allievi agli esami è stata applicata la misura cautelare dell’ obbligo di presentazione giornaliera alla polizia giudiziaria.
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