«Passaporto sanitario, è contro la Costituzione»
Boccia, le Regioni ripartono insieme

«A Bergamo e in Lombardia è un’ecatombe, altrove un dramma» ha aggiunto il ministro

Le province lombarde di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e quella di Piacenza in Emilia Romagna ’hanno vissuto un’ecatombe, il resto del Paese un dramma. Non paragonerei quelle province al resto d'Italia. Così il ministro Boccia in audizione alla Commissione Federalismo fiscale.

In vista del 3 giugno chiarisce che il passaporto sanitario è contro la Costituzione e una Regione non può adottare provvedimenti che ostacolino la libera circolazione delle persone. E per chi pensa alla quarantena precisa: su questo serve un accordo tra le parti.

«I dati (sul contagio nelle regioni, ndr) arriveranno al ministero della Salute entro domani e si faranno valutazioni in maniera rigorosa, laica, partendo dal presupposto che la protezione della salute e della vita è la priorità assoluta e la difesa e il rilancio dell’economia e dei posti di lavoro è la priorità delle priorità»

«Passaporto sanitario? Rileggete l’articolo 120 della Costituzione: una Regione non può adottare provvedimenti che ostacolino la libera circolazione delle persone. E poi se gli scienziati dicono che non ci sono passaporti sanitari, non ci sono. Nei prossimi giorni con l’ultimo click che riporterà il Paese a muoversi ci dovrà essere anche quello del buonsenso. Se tutte le regioni ripartono ripartono senza distinzioni sul profilo dei cittadini di ogni regione, la distinzione tra cittadini di una città rispetto all’altra non è prevista, se siamo sani ci muoviamo. Diverso è prevedere una fase di quarantena, ma non siamo in quella condizione. E anche in quel caso ci vuole un accordo tra le parti».

«Il bando per reclutare assistenti civici è uguale a quelli per medici, infermieri, operatori socio sanitari. Ha finalità diversa, non è sostitutivo di nient’altro, sono un grande sostenitore del Terzo settore. Come hanno chiesto le Asl, le Rsa, le carceri dei volontari, i sindaci potevano o no chiederci la stessa cosa? Perché ce lo hanno chiesto i sindaci». Così il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia in audizione alla Commissione Federalismo fiscale della Camera. «Gli assistenti civici hanno esclusive finalità sociali, mai c’è stato un documento con scritto che fossero guardie o sentinelle di qualcosa - ha aggiunto -. Sono già in centinaia di regolamenti comunali e nella legge regionale dell’Emilia nel 2003, li incontriamo spesso fuori delle scuole con le palette, spesso sono pensionati».

«Commissariare la sanità lombarda? Mai stato all’ordine del giorno e non ci sono elementi per valutare un provvedimento di questa natura».

«Il sistema di monitoraggio funziona bene, è stato condiviso con tutte le Regioni, ogni settimana ci dà il termometro della pandemia, non è un giudizio, una pagella, non ci sono dei voti, è il tentativo di accendere luci se c’è un piccolo focolaio e se la resilienza della sanità non è piena».

Così il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia in audizione alla Commissione Federalismo fiscale. «Il monitoraggio comprende 21 indicatori diversi che compongono un algoritmo condiviso da tecnici del ministero e delle Regioni - aggiunge -. Mi dispiace per la polemica con l’Umbria, che poi è uscita (dalla fascia di attenzione). La valutazione non deve incidere sulla ripartenza delle regioni, che è già avvenuta e continuerà la prossima settimana per riprenderci tutto il nostro Paese».

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