Parco avventura in piazza Mascheroni
Stop per sicurezza, ma lunedì si riapre

Poco dopo mezzogiorno di domenica 11 settembre il parco avventura di piazza Mascheroni in Città Alta è stato chiuso per precauzione: le pedane che sostengono il percorso si sarebbero inclinate. Lunedì mattina la manutenzione, poi la riapertura.

Stop temporaneo per il parco avventura allestito in piazza Mascheroni (Città Alta) nell’ambito de «I Maestri del Paesaggio». Poco dopo mezzogiorno gli operatori hanno chiuso con delle transenne l’accesso al percorso che si snoda tra piattaforme, funi e ponti tibetane. Lo stop sarebbe scattato per motivi di sicurezza: a quanto si è potuto apprendere, le piattaforme che reggono il percorso si sarebbero inclinate con l’uso, si è quindi deciso di sospendere l’accesso in attesa di ulteriori controlli e - se necessari - interventi di sistemazione nelle prossime ore o nei prossimi giorni. Pur non avendo altezze vertiginose (si tratta di un parco abbassato), la struttura è dedicata a bambini dai 6 ai 12 anni e la scelta è stata fatta per precauzione.

«Il problema è dovuto al fatto che sono arrivate tantissime persone - spiega Maurizio Vegini, presidente di Arketipos -, segno che l’iniziativa voluta dalla Popolare di Bergamo sta avendo un successo enorme. Nel primo pomeriggio di domenica è stato fatto un primo controllo tecnico e lunedì mattina la squadra di manutentori interverrà per sistemare: vogliamo che la struttura sia sempre perfetta e sicura, già dal pomeriggio di lunedì il parco avventura dovrebbe riaprire. A questo punto, visto il successo dell’iniziativa, penseremo a come regolamentare gli accessi nei fine settimana». Nel frattempo un invito ai genitori che vogliono portare i loro bambini in piazza Mascheroni: «Il parco avventura è aperto anche durante la settimana – spiega Vegini – quindi le famiglie sfruttino anche i giorni feriali per visitarlo, in questo modo eviteranno la ressa». E sempre a proposito di sospensioni, si è fermata temporaneamente anche l’arrampicata assistita: non per manutenzione, ma per «il furto della corda» spiega Vegini.

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