Etiopia, morto commercialista di Bergamo
Era partito sabato con gli amici della onlus

Tre membri di una onlus bergamasca, in Etiopia per verificare un nuovo progetto attivato nel Paese. Si tratta di un commercialista bergamasco, e di una coppia della provincia di Arezzo.

Erano andati a verificare come stava procedendo il progetto di cooperazione attivato dalla loro onlus, Africa Tremila, con sede a Bergamo. I tre sono tra le 8 vittime italiane, tra le 157 in totale, del volo Addis Abeba-Nairobi dell’Ethiopian Airlines precipitato domenica mattina, sei minuti dopo il decollo. La conferma è arrivata dal Kenya.

A bordo del Boeing 737 c’erano 149 passeggeri ed 8 membri dell’equipaggio, di 35 nazionalità. Il bergamasco è Matteo Ravasio, 52 anni, commercialista residente in città e tesoriere della onlus; i due toscani sono Carlo Spini, presidente dell’associazione, e la moglie Gabriella Viciani. Recentemente il presidente della onlus era stato in città per una iniziativa dell’Associazione Artigiani.

I tre erano partiti sabato sera da Roma e avevano raggiunto Addis Abeba per prendere il collegamento con Nairobi. La loro meta era un ospedale che la onlus sta realizzando in Sud Sudan, dove avrebbero dovuto consegnare le attrezzature mediche, in viaggio su alcuni camion.

Spini, che era un medico, da almeno dodici anni volava in Africa come presidente dell’associazione per diversi progetti umanitari avviati nel continente.

«Grande commozione per la strage di oggi e la perdita tra gli altri anche di due aretini «nostri concittadini. Siamo molto addolorati e colpiti di fronte a una simile tragedia e per la loro perdita». Lo ha commentato all’Adnkronos il sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli.

Nella lista dei passeggeri figurano anche l’assessore ai Beni Culturali della Regione Siciliana Sebastiano Tusa, archeologo di fama internazionale. Il pilota aveva segnalato difficoltà ed aveva avuto l’autorizzazione a rientrare. «Il velivolo non aveva mai avuto problemi, era nuovo di zecca consegnato a novembre 2018», afferma il ceo della compagnia.

«La notizia è confermata ed è tremenda. Ci sono anche il presidente della onlus bergamasca Africa Tremila, Carlo Spini, la moglie e il tesoriere dell’associazione, il commercialista di Bergamo Matteo Ravasio, tra le 157 vittime dell’incidente aereo avvenuto oggi in Etiopia. Erano sul Boeing 737 della Ethiopian Airlines decollato da Addis Abeba e diretto a Nairobi, in Kenya. Dovevano raggiungere il Sud Sudan». Lo scrive su Facebook il sindaco di Bergamo Giorgio Gori. «Conosco Africa Tremila per essere stato ospite dell’associazione, molto nota a Bergamo. Opera dal 1995, con il forte sostegno di Confartigianato, e in questi anni ha sviluppato tantissimi progetti in campo sanitario, scolastico e alimentare, in Africa, Asia e Sud America. Sono molto addolorato e esprimo in alle famiglie il mio cordoglio personale e quello di tutta l’Amministrazione comunale. Sono vicino anche a tutti i membri dell’associazione» conclude Gori.

«Esprimo il mio dolore per le vittime, e il mio cordoglio alle famiglie, per la tragedia aerea accaduta in Etiopia. Sono addolorato per le vittime italiane e da bergamasco sono ulteriormente colpito nel sapere che forse una o più vittime provenivano dalla provincia di Bergamo. Una preghiera per tutti loro». Lo scrive sulla sua pagina Facebook il senatore Roberto Calderoli, vice presidente del Senato. Parole di dolore e cordoglio anche dal bergamasco Maurizio Martina.

«Contatteremo i congiunti delle vittime lombarde per metterci a loro a disposizione garantendo tutto il nostro sostegno» dice su Facebook il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana esprimendo «a nome mio, dell’intera Giunta e di tutti i nostri concittadini, il cordoglio per le vittime della sciagura che ha coinvolto i passeggeri di un volo diretto dall’Etiopia in Kenya».

«Questo disastro ha duramente colpito la comunità bergamasca - hanno detto i parlamentaribergamaschi del Partito Democratico Elena Carnevali, Antonio Misiani e Maurizio Martina -. La perdita di tre membri dell’associazione Africa Tremila onlus, che ha sede a Bergamo presso Confartigianato ed è una delle realtà bergamasche attive in progetti di volontariato in molti luoghi dell’Africa tra cui Kenya e Sud Sudan, ha lasciato sgomenti amici e volontari».

Tra le vittime italiane anche tre donne impegnate in attività legate ad Agenzie Onu: Virginia Chimenti, Rosemary Mumbi e Maria Pilar Buzzetti. A quanto pare le vittime stavano raggiungendo Nairobi per partecipare alla Conferenza internazionale sull’Ambiente Organizzata dalle Nazioni Unite.

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