Ospedale Alpini, lunedì i primi malati
«Simulazione del percorso d’urgenza»

Sono attesi per lunedì 6 aprile i primi pazienti nell’ospedale allestito a tempo di record alla Fiera di Bergamo per far fronte all’emergenza Coronavirus nella zona più martoriata d’Italia dall’epidemia.

Nel presidio ospedaliero avanzato dell’ospedale Papa Giovanni XIII domenica, come è stato riferito, è stata effettuata una simulazione con un manichino dell’arrivo in ambulanza di un malato di Covid-19 grave: dalla fase del triage a quella del suo invio nella shock room dedicata ai cosiddetti codici rossì fino al prelievo ematico, inviato in 8 minuti al Papa Giovanni per l’immediato referto, e agli accertamenti radiografici nella sala per le rx.

Lo scopo della simulazione - avvenuta alla presenza del personale sanitario giunto in Italia la scorsa settimana dalla Russia, dei medici di Emergency e da un gruppo di infermieri compresi quelli arrivati domenica (una dozzina)- è stato valutare i tempi di ricovero e la funzionalità degli impianti e delle attrezzature come quelle radiologiche e la Tac.

La struttura, 142 posti letto di cui la metà di terapia intensiva e che entrerà a regime gradualmente, è stata costruita per volere dell’Associazione Nazionale Alpini, che contribuirà anche mettendo a disposizione il personale medico e tecnico, con l’aiuto della Confartigianato Imprese di Bergamo e con imprenditori che hanno acquistato per poi donarle le apparecchiature.

«Il test è andato bene nella tempistica (8 minuti per il trasporto delle provette al Papa Giovanni, 15 per analizzarle, il referto radiologico da remoto in tempo reale) e nella funzionalità dei software e delle attrezzature» spiegano dal Papa Giovanni. «Partiremo con prudenza - spiega Fabio Pezzoli, il direttore sanitario dell’ASST Papa Giovanni XXIII da cui dipende la struttura in Fiera -, la sicurezza è la nostra priorità. Domani (lunedì, ndr) dovremmo trasferire i primi pazienti ma, come per tutti i trasferimenti disposti in questa emergenza dal Papa Giovanni, la nostra valutazione su chi, quando e dove trasferire sarà innanzitutto clinica e assistenziale».

Ora che i numeri degli accessi al Pronto Soccorso per problemi respiratori sono diminuiti, fra i possibili utilizzi del presidio medico si pensa al trasferimento di alcuni pazienti dall’ospedale di Bergamo e al ricovero di chi, finora curato a casa, potrebbe beneficiare di esami radiologici ed ematici per un inquadramento complessivo. «Ci accorgiamo sempre più spesso - spiega il Direttore del presidio in Fiera Oliviero Valoti - che il Covid 19 colpisce tutti gli organi e non solo i polmoni. Un ricovero anche breve consentirebbe di pianificare le cure a domicilio con maggiore sicurezza».

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