Ora le polveri sottili, nel 1973 il petrolio
Quando Bergamo restò quasi a piedi

Oggi sono le polveri sottili a far tornare i divieti di circolazione o le targhe alterne. Allora, nel dicembre 1973, fu l’«austerity» a imporre il divieto assoluto di circolazione nei giorni festivi del mezzi privati, pena pesanti sanzioni che arrivavano anche al milione di lire.

L’austerità fu imposta dal governo per l’aumento dei costi del petrolio a causa della chiusura del Canale di Suez per le guerre arabo-israeliane e per l’aumento delle «royalty» imposte dai Paesi produttori a danno di Europa e Usa. L’austerity durò circa sei mesi e le misure varate ebbero un impatto tangibile sul modo di vita anche dei bergamaschi. Ci fu un forte aumento del prezzo dei carburanti, l’obbligo di ridurre la pubblica illuminazione del 40% e di tenere spente le insegne. Bar e ristoranti dovevano chiudere entro mezzanotte. La velocità sulle strade venne limitata, tutto per contenere le importazioni di petrolio.

Dall’aprile del 1974 si allentarono le misure con l’autorizzazione domenicale del traffico privato a targhe alterne. Il provvedimento ebbe efficacia ridotta rispetto alle previsioni, anche perché molte famiglie bergamasche disponevano già allora di una seconda vettura. Ci fu sì la caccia alla targa giusta, così che una finisse con il numero pari e l’altra con il dispari.

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