Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 05 Febbraio 2016
Oggi il 41° anniversario dalla morte - video
Al Patronato per dire grazie a don Bepo
Oggi in via Gavazzeni la Messa e l’incontro aperto a tutti per celebrare i 41 anni della morte. Don Davide Rota: «È stato un grande uomo e prete, un’espressione della migliore cultura bergamasca».
«Don Bepo era un uomo del sì, era uno che non chiudeva mai le porte. Mi ricordo che il Patronato era già pieno di orfani, eravamo durante la guerra e lui ospitò quei giovani che arrivavano dalla Libia occupata dagli inglesi... Erano più di cento. Un’altra volta con i ragazzi di Nomadelfia, poi con quelli del Polesine alluvionato...». Mario Cavallini è il presidente degli ex allievi del Patronato. Ottantaquattro anni, qualche problema di salute, Mario non smette di testimoniare quanto ha fatto don Bepo Vavassori nel suo Patronato San Vincenzo per migliaia di bambini e ragazzi orfani.
Ma non soltanto. Quello che ha fatto per salvare tanti perseguitati dai nazifascisti prima e per nascondere i fascisti in fuga dopo il 25 aprile. «Don Bepo era sempre dalla parte di chi soffriva, di chi aveva bisogno» dice Mario Cavallini. Oggi ricorre il quarantunesimo anniversario della morte di don Giuseppe Vavassori, al Patronato verrà celebrata la Messa alle 18, seguirà poi un buffet aperto a tutti nella mensa della struttura voluta da don Bepo.
https://www.youtube.com/watch?v=aMNZEg3m2yMDice don Davide Rota, direttore del Patronato: «Don Bepo Vavassori era un vero uomo. Prima di tutto. Ed era un prete della misericordia. Non per caso la nostra chiesa è stata inserita fra le chiese giubilari. Don Bepo è stato uno dei grandi uomini bergamaschi, un’espressione profonda della cultura bergamasca migliore, quella cultura del fare che viene sostenuto da una visione ampia della vita, del mondo, da una fede profonda, semplice».
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