Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 24 Maggio 2019
Studenti di nuovo in piazza a Bergamo
«Cambiamo il sistema non il clima»
Il corteo da piazzale Marconi verso Palazzo Frizzoni: studenti per il clima. Con loro i protagonisti de «Lo spirito del pianeta». Al via il secondo Fridays for future» in Italia.
I giovani che sono scesi in piazza il 15 marzo scorso per il primo «Fridays for future» in Italia, sono tornati a manifestare nella mattinata di venerdì 24 maggio a Bergamo con un corteo da piazzale Marconi fino a Palazzo Frizzoni per tenere alta l’attenzione sull’importanza di un impegno condiviso per il rispetto dell’ambiente.
Sono più di un migliaio i giovani che si sono assemblati davanti alla stazione per prendere parte al secondo «Fridays for future» in Bergamasca. Il movimento è nato su ispirazione di Greta Thunberg, la giovanissima attivista svedese che ha iniziato a manifestare per sensibilizzare sull’importanza di un’azione politica che contrasti il cambiamento climatico. La sedicenne ha poi dato vita a un movimento studentesco ormai internazionale.
Gli studenti bergamaschi, accompagnati in questa seconda manifestazione anche dai protagonisti de «Lo spirito del pianeta», hanno cercato di lanciare degli slogan concreti di impegno a favore dell’ambiente a partire dalla scuola e dal territorio: nel manifesto infatti si parla di utilizzo migliore degli impianti di riscaldamento nelle scuole, eliminare i prodotti usa e getta nelle scuole, selezionare progetti di alternanza solo con aziende che promuovono sostenibilità. La manifestazione si è detta poi contraria anche alla realizzazione della Bergamo-Treviglio.
La manifestazione ha creato inevitabilmente disagi al traffico con le vie principali di accesso al centro bloccate durante la mattinata.
«Cambiamo il sistema non il clima». È lo slogan dello striscione che apre il corteo dei giovani a Roma che scioperano per il clima. Come a Bergamo, infatti, gli studenti stanno manifestando in molte piazze d’Italia. Al grido «Non c’è un pianeta B» i ragazzi di varie età, espongono numerosi cartelli in cui chiedono ad esempio «Don’t be Toxic Thank you» oppure dicono che «se il pianeta fosse una banca l’avreste già salvata» contestando così il governo che non è determinato sulle questioni ambientali. «Cambiamo il sistema non il clima» è infatti un altro degli slogan con cui vogliono «salvare il pianeta».
© RIPRODUZIONE RISERVATA