Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 04 Dicembre 2015
Nuovi edifici, recupero dell’esistente
e un parco tra il Suardi e il Marenzi
Ecco le linee guida del progetto vincitore del concorso internazionale per il recupero della Montelungo.
Fabrizio Barozzi ed Alberto Veiga iniziano la loro attività professionale fondando lo studio Barozzi / Veiga nel 2004 a Barcellona. Barozzi / Veiga ha vinto numerosi premi in concorsi nazionali ed internazionali fra cui si distinguono il recupero e la riconversione del Palazzo Santa Chiara ad Ùbeda, l’Auditorium di Águilas, la Sede del Consiglio Regolatore della D.O.C. Ribera del Duero a Roa, la Filarmonica di Szczecin, il Museo delle Belle Arti di Losanna, l’ampliamento del Bündner Kunstmuseum di Coira, l’ampliamento della Scuola di Musica a Brunico e la ricostruzione della Tanzhaus lungo il fiume Limmat a Zurigo.
Fra i numerosi premi che riconoscono il percorso professionale di Barozzi / Veiga sono degni di menzione il Premio Ajac2007 concesso dall’Ordine degli Architetti di Catalogna, il Premio Internazionale «Barbara Cappochin» 2011, la Medaglia d’Oro dell’Architettura Italiana all’opera prima 2012 assegnata dalla Triennale di Milano, il Premio “Giovane talento dell’architettura italiana 2013” assegnato dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. Nel maggio 2015 Barozzi / Veiga vince il Premio Mies van der Rohe Award European Union Prize for Contemporary Architecture 2015 per la Filarmonica di Szczecin concesso dalla Commissione europea e dalla Fundació Mies van der Rohe. Il lavoro di Barozzi / Veiga è stato presentato in molteplici esposizioni nazionali ed internazionali ed è stato pubblicato nelle principali riviste internazionali.
Il Progetto L’impianto ad anello delle caserme Montelungo e Colleoni, che si è costituito per successive addizioni di parti nelle diverse fasi di costruzione, è l’elemento identitario principale della forma urbana di quest’area. È anche l’elemento che conferisce all’esistente la sua specificità ed unicità all’interno della città: la singolarità di un grande spazio urbano recintato.
Il progetto propone di conservare la peculiarità di questo impianto urbano e di trasformarlo in un nuovo spazio pubblico attraverso l’accentuazione del suo carattere di recinto e contemporaneamente modifica e trasforma il limite costruito, con l’obiettivo di renderlo permeabile ed adattarlo alle nuove funzioni pubbliche e private che ospiterà quest’area.
L’intervento, tramite una chiara disposizione planimetrica, genera connessioni dirette con i parchi Suardi e Marenzi, rispettivamente a nord e a sud dell’area di progetto. Il progetto unisce le corti delle ex Caserme Montelungo e Colleoni, per creare un nuovo parco pubblico interno, connesso al sistema dei parchi limitrofi. Nuovi corpi edificati con la loro planimetria, permetteranno la conservazione dell’impianto urbano ad anello, la creazione di una nuova permeabilità verso il parco pubblico, e la riorganizzazione dei fronti, degli spazi aperti e delle relazioni con l’esterno.
«Il progetto si appella alla memoria dell’evoluzione del fabbricato usando il palinsesto come momento che vede un nuovo periodo storico determinato da prospettive diverse e come momento che definisca la nuova architettura come elemento dialettico ma garante di continuità con la preesistenza In quest’ottica, dopo un’attenta valutazione di ogni corpo di fabbrica, abbiamo rilevato complessità della trasformazione degli edifici 6 7-8-10a-10b ed 11 ad edifici adatti ad ospitare le funzioni di progetto, oltre che il loro estremo degrado costruttivo. Per questa ragione, presa visione dei documenti relativi ai vincoli di tutela, e valutato che un’ipotetica trasformazione di questi manufatti per accogliere parte delle funzioni richieste avrebbe implicato una radicale alterazione della loro conformazione, abbiamo deciso di procedere ad una demolizione e sostituzione degli stessi»
Questa ipotesi progettuale permette l’inserimento delle funzioni richieste in un modo ottimale nei nuovi volumi ed al contempo permette la conservazione, senza quasi alterazioni, delle parti storiche di maggior pregio dell’area, conformando un misurato equilibrio fra l’intervento di restauro e le nuove costruzioni. L’intervento negli edifici 1-2-3-4-5-9 prevederà una sostanziale attenzione conservativa che introdurrà e medierà quelle scelte progettuali maggiormente ristrutturative che rispondono alle esigenze indirizzate alla realizzazione di nuove modifiche organiche che si integreranno per scelte materiche, per linguaggio e tipologie architettoniche, per rapporti tra pieni e vuoti, con gli elementi storici conservando gli elementi strutturali e caratteristici
Negli edifici esistenti il progetto si limita, infatti, a degli interventi di mantenimento e consolidamento delle strutture esistenti e delle scale esistenti, al rifacimento della coperture e all’inserimento di nuove strutture che permettano di adattare gli edifici alle funzioni che ospiteranno. Gli edifici nuovi, dal canto loro, cercano di inserirsi in modo armonioso al contesto storico, con un’altezza di 5 piani fuori terra che si armonizza alle altezze esistenti ed un trattamento massiccio della facciata.
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