Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 02 Ottobre 2020
Nonni, un anno difficile
Siete un tesoro da custodire
Il 2 ottobre, giorno che la Chiesa Cattolica dedica agli Angeli custodi, è la festa dei nonni. Su L’Eco di Bergamo in edicola due pagine con le storie di alcune famiglie bergamasche. Qui vi parliamo di Andrea, Laura e Giulia, tre gemelli, e del loro rapporto speciale con i nonni.
In casa, man mano che crescevano, hanno cominciato a chiamarli affettuosamente «gemelli diversi». Perché Andrea, Laura e Giulia, nati il primo dicembre del ’95 ad un minuto di distanza, nel pancione di mamma vivevano in tre placente diverse. Risultato? Diversi nel fisico, nel carattere, nella visione della vita. Andrea, con i suoi 190 centimetri d’altezza è lo «spilungone»; le sorelle, una sul biondo (Giulia), l’altra mora (Laura). Ma su una cosa i tre sono come i moschettieri di Alexandre Dumas: tutti per uno, uno per tutti, soprattutto nei momenti di difficoltà. Valeva per i compiti a scuola; è valso negli ultimi anni, quando la loro entrata nella maggiore età ha coinciso con una serie di malattie che hanno colpito i nonni. Soprattutto per due di loro che oggi non ci sono più (Maria e Basilio, i genitori del papà) si sono preoccupati di portarli alle tante visite mediche di controllo, dare il cambio ai genitori quando finivano al pronto soccorso o venivano ricoverati; andare al supermercato a fare la spesa, con il nonno a brontolare perché prendevano sempre troppe cose. Ma c’erano anche le giornate belle, quelle in loro compagnia davanti alla tv a guardare l’Atalanta o un bel film romantico, a mangiarsi un gelato (rigorosamente alla Stracciatella) alla Marianna dopo essere stati in Duomo a pregare davanti all statua di Papa Giovanni, il Papa «buono»; a fare le grigliate in montagna, con tutti i quattro nonni a divertirsi ricordando i tanti piacevoli momenti vissuti.
Quando Bergamo è diventato il territorio più colpito al mondo dalla pandemia, il Covid ha aggredito anche i due nonni rimasti, Gianfranco e Milena: il primo ricoverato per quaranta giorni, la seconda (colpita in modo più leggero) curata a casa. In pieno lockdown, i tre nipoti (Laura bloccata a Brescia per il tirocinio agli Spedali Civili; la chef Giulia ad Albano, in attesa che riaprisse il ristorante; l’informatico Andrea a Bergamo lavorando in remoto) li hanno portati «nel futuro», recapitando uno smartphone al nonno e un pc alla nonna, installando un paio di programmi per videochiamate in modo da poter far loro compagnia, alternandosi durante la giornata. E poi gli ordinativi online per far recapitare a casa la spesa, con Andrea, che abita sopra i nonni, a controllare che tutto fosse in ordine. Ora che i nonni stanno bene e che ci si può incontrare (con le doverose precauzioni) ogni giorno è una festa. Basta un racconto, una chiamata, un mazzo di fiori a nonna e un buon vino al nonno. Con Maria e Basilio che non mancano una sera di far brillare le stelle più belle.
Su L’Eco di Bergamo in edicola il 2 ottobre due pagine con altre storie di nonni e nipoti bergamaschi.
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