«Non solo farmaci, anche una carezza»
La storia di una mamma colpita dal cancro

Una mamma colpita da un cancro al seno spiega l’importanza dell’estetica oncologica.

Una carezza può rivelarsi potente quanto un farmaco. Una pizza con gli amici, una serata al cinema, una lunga chiacchierata, un complimento sincero possono sembrare dettagli trascurabili, invece sono tutte pietre che per una persona malata segnano la strada verso la guarigione.

L’ha sperimentato in molti modi Maria Scionti, che da quattro anni combatte contro un tumore al seno particolarmente aggressivo. Lungo il suo percorso ha incontrato l’associazione «The Bridge for Hope» di Bergamo, guidata da Serena Panzeri e Caterina Pettinato, e ha scoperto grazie all’estetica oncologica un concetto rivoluzionario di bellezza, quella che si spinge oltre la perfezione dei tratti e l’armonia delle forme, per abbracciare la fragilità delle donne malate e aiutarle a ritrovare fiducia ed energia.

«Sono entrata in contatto con l’associazione The Bridge for Hope – racconta Maria – grazie ad Angela Noviello, una delle pioniere dell’estetica oncologica in Italia. È stata un’esperienza che mi ha segnato profondamente. Mi ha colpito il loro desiderio di attivarsi con il cuore». La diagnosi di tumore è entrata nella vita di Maria come un uragano inatteso, nel pieno dell’estate: «Ero in vacanza in Sicilia. Appena rientrata dopo una giornata in spiaggia, ero sotto la doccia e casualmente mi sono accorta di un grosso nodulo sul lato sinistro del seno, quasi sotto l’ascella. Ero certa di non averlo mai sentito prima di quel giorno. Dopo ci ho pensato a lungo e mi era sembrato incredibile; non c’era nulla e poi all’improvviso…». Maria, che allora aveva 43 anni, si era sottoposta a un esame di controllo un paio di anni prima, ecografia e mammografia: «Avevano dato esito negativo. Avrei dovuto ripetere le visite ogni anno ma avevo lasciato scadere due impegnative. Poco prima di partire per le vacanze mi ero ripromessa di tornare dal medico per rinnovare la prescrizione. Poi però è arrivata questa brutta sorpresa. Al momento ho preferito non dirlo a nessuno. Non volevo preoccupare la mia famiglia per nulla. Quella notte però ho avvertito un forte bruciore proprio in corrispondenza del nodulo».

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