Non si può morire così: Bergamo si ferma
dopo la tragedia in discoteca a Corinaldo

Cinque ragazzini morti e una mamma di quattro figli: è il tragico bilancio della tragedia al concerto di Sfera Ebbasta. Le parole del Capo dello Stato. Stop in segno di lutto anche alla discoteca nazionale di Oriocenter.

Si ferma anche Bergamo in segno di vicinanza ai giovani morti nella tragedia di Corinaldo: sabato 8 dicembre non ci sarà la serata in discoteca al centro commerciale Oriocenter di Orio al Serio proprio per essere vicini alle famiglie dei cinque ragazzi morti e della mamma morti ieri sera al concerto del trapper Sfera Ebbasta nella discoteca «La Lanterna Azzurra» in provincia di Ancona. Lo fa sapere la direzione del centro commerciale: in segno di rispetto la discoteca nazionale con Rtl 102.5 promossa per i 20 anni del centro commerciale sarà sospesa e anche l’area ristoro della Food Court di fronte all’Uci Cinemas chiuderà alle 23.

Scuote la tragedia nell’anconetano, a Corinaldo, dove durante un concerto all’interno della discoteca «La Lanterna Azzurra», del trapper Sfera Ebbasta, il fuggi fuggi a causa di una sostanza urticante diffusa all’interno, ha provocato il panico tra i giovanissimi presenti. Il bilancio purtroppo, al momento, è di cinque minorenni e una madre che aveva accompagnato la figlia morti travolti dalla calca e oltre 100 feriti. I nomi delle vittime sono stati resi noti dal vicepremier Di Maio con un post su Facebook: «Asia Nasoni, 14 anni, di Senigallia; Daniele Pongetti, 16 anni, di Senigallia; Benedetta Vitali, 15 anni, di Fano; Matttia Orlandi, 15 anni, di Frontone; Emma Fabini, 14 anni, di Senigallia e la mamma Eleonora Girolimini, 39 anni, di Senigallia. È assurdo morire così. Come governo faremo massima chiarezza sulla dinamica della vicenda. Un abbraccio e un pensiero alle famiglie». L’ipotesi investigativa è che il numero dei presenti fosse superiore a quello consentito.

«A un certo punto abbiamo cominciato a tossire, mancava l’aria come quando c’è un incendio, e tutti siamo andati verso l’uscita. C’erano ragazzi che nella calca sono caduti, travolti da altri che correvano». È la testimonianza di uno dei ragazzi presente nella discoteca. «Abbiamo visto dei corpi stesi per terra, coperti da teli bianchi e un uomo che si aggirava, come un sonnambulo...Continuava a ripetere “mia figlia è morta...”». È il racconto di una donna arrivata all’ospedale di Torrette di Ancona per assistere la figlia di 14 anni rimasta ferita durante la calca alla discoteca. Un’altra madre, la cui figlia è tra le vittime: «Era mia figlia, aveva solo 14 anni, vi rendete conto...». Riesce a stento a tenersi in piedi, e urla in lacrime davanti all’obitorio degli Ospedali Riuniti di Ancona.

«Sono profondamente addolorato per quello che è successo ieri sera a Corinaldo. È difficile trovare le parole giuste per esprimere il rammarico e il dolore di queste tragedie». Così, su Instagram, il trapper. «Non voglio esprimere giudizi sui responsabili di tutto questo, vorrei solo che tutti quanti - aggiunge - vi fermaste a pensare a quanto può essere pericoloso e stupido usare lo spray al peperoncino in una discoteca».

«È una tragedia che lascia impietriti. Il pensiero è di vicinanza e solidarietà alle famiglie delle giovanissime vittime, al loro dolore lacerante e alle condizioni dei tanti feriti con l’augurio di pronta guarigione. Si dovrà fare piena luce sull’accaduto, accertando responsabilità e negligenze. I cittadini hanno diritto alla sicurezza ovunque, nei luoghi di lavoro come in quelli di svago, che deve essere assicurata con particolare impegno nei luoghi di incontro affollati, attraverso rigorose verifiche e controlli. Non si può morire così» ha dichiarato anche il Capo dello Stato, Sergio Mattarella.

© RIPRODUZIONE RISERVATA