«Noi, laureati e precari»
Ecco gli aspiranti navigator

La testimonianza di chi prova ad acciuffare uno dei 38 posti. «Dopo l’università, solo stage e colloqui: ora tento questa strada».

Sulle scale della fiera di Roma, sotto un pannello di plexiglass, fa un caldo terribile. Dalle 7.45 di martedì mattina (18 giugno) su quei gradini si incrociano gli sguardi di centinaia di persone con emozioni davvero contrastanti, tra la consapevolezza empatica di essere tutti sulla stessa barca e la sfida competitiva per un ottenere un posto da navigator. Chi riuscirà a passare la prova verrà assunto nei centri per l’impiego di tutta Italia, fino al 2022, a circa 30 mila euro annui, «nell’ambito delle politiche attive del lavoro legate al Reddito di cittadinanza». Tra i 54 mila che nei prossimi tre giorni varcheranno i cancelli dell’enorme edificio della Capitale ci sono anche 346 che si sono candidati al concorso per la provincia di Bergamo. Non solo bergamaschi: molti hanno scelto Bergamo per la minor concorrenza rispetto ad altre zone d’Italia oppure per cambiare vita, lontano da casa. Hanno molte cose in comune, soprattutto due: una laurea e un lavoro precario. Ecco perché hanno deciso di tentare il concorso per strappare almeno un paio d’anni di stabilità e magari fare esperienza in un settore, la ricerca di lavoro, che va a gonfie vele. Quasi un paradosso, visti i numeri di chi ambisce al posto da navigator. In Bergamasca ne verranno scelti sono 38.

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