Nasce la «commissione movida»
È subito polemica in Santa Caterina

Bergamo, arriva il nuovo organo di monitoraggio previsto nel regolamento approvato a giugno 2015 per far dialogare i commercianti, i residenti e il Comune sul delicato tema della «movida» in Borgo Santa Caterina. Ecco le prime reazioni a livello politico.

In Commissione Filippo Caselli in rappresentanza di Confesercenti, Giorgio Lazzari in rappresentanza di Ascom, Tullia Valsecchi per il comitato dei residenti di borgo Santa Caterina, Massimo Cereda in rappresentanza degli esercenti, il funzionario del Comune Lorella Vavassori e Niccolò Carretta, consigliere comunale della lista Gori.

«Con il 2016 – commenta Carretta su Facebook – avrà avvio la cabina di monitoraggio degli effetti del cosiddetto regolamento movida, di cui sarò parte per il Comune di Bergamo. Sono convinto dell’importanza di tenere un dialogo costante tra tutte le parti in gioco per rendere l’applicazione del regolamento sempre più efficace e positiva. Sullo sfondo c’è, ovviamente, la recente sentenza del Tar che confermando il regolamento ha sostanzialmente sancito che nei mesi passati abbiamo compiuto un lavoro complesso (all’interno di un quadro normativo non chiarissimo), ma ben fatto e che farà storia nella giurisprudenza amministrativa italiana».

E sulla pagina di Bergamo 5 Stelle si legge: «Hanno istituito finalmente una commissione per la questione movida e quartiere Borgo Santa Caterina, come si chiedeva da mesi. Noi rivendichiamo assieme alle associazioni di aver previsto questo primo passo (commissione/tavolo permanente) fin dalla campagna elettorale ma non è questo il punto. Meglio sarebbe stato lasciar fuori la politica di opportunismo e facciata ovvero un consigliere di maggioranza, in quanto parte in causa, componente di quella stessa parte politica molto criticata da entrambe le parti (esercizi commerciali notturni e residenti) negli anni passati. Perché non lasciare spazio solamente ai funzionari e dedicare le decisioni politiche al Consiglio Comunale nella sua legittima coralità di voci e punti di vista?».

Subito all’attacco Andrea Tremaglia, capogruppo di Fratelli d’Italia, Danilo Minuti, capogruppo della Lista Tentorio, e Davide De Rosa, consigliere della Lista Tentorio: «Ci sentiamo presi in giro – scrivono in una nota – questo è il tipico cambio di passo di Gori. La dimostrazione della capacità dell’Amministrazione Gori di dire una cosa e farne un’altra. Oltre che dello scarso rispetto che ha per il Consiglio comunale di Bergamo». «Perchè presi in giro? Presto a dirsi. – prosegue la nota – In consiglio avevamo proposto una commissione con rappresentanti di minoranza e maggioranza che vigilasse sugli effetti del regolamento della movida. La risposta, testuale e a verbale, del Vicesindaco Gandi è stata questa: “Sono rappresentati gli interessi (...) di chi risiede, gli interessi delle associazioni di categoria che raggruppano gli esercenti, gli interessi stessi degli esercenti delle aree interessate. Quindi qui non ha nulla a che vedere, questo profilo e questo organismo, che è un organismo di carattere tecnico e soprattutto legato alla rappresentanza degli interessi, con il profilo di carattere politico (...) È del tutto evidente che il riferimento a componenti dell’amministrazione, non è assessori della giunta in carica, bensì a tecnici comunali che in qualche misura possono supportare l’azione di monitoraggio, quindi un’azione di mero rilievo degli effetti (...) Quindi i profili sono distinti. Questo è un organismo di rappresentanza degli interessi che nulla ha a che vedere con questo Consiglio e a mio avviso i profili devono rimanere distinti»

«Avevamo presentato una ventina di emendamenti al regolamento. Tra questi, avevamo teso una mano all’amministrazione proponendo una gestione condivisa del monitoraggio: proposta rifiutata perchè il tavolo avrebbe dovuto avere solo membri tecnici e di rappresentanza degli interessi locali. Scopriamo con sorpresa oggi che della commissione farà invece parte un consigliere di maggioranza, che peraltro ci risulta non gradito ad alcuni “interessi locali” di Borgo Santa Caterina. Quindi non solo la commissione non è tecnica, ma è politica e senza alcuna rappresentanza delle minoranze. A differenza di tutte le commissioni comunali che, quando hanno una presenza politica, bilanciano maggioranza e opposizioni», concludono Tremaglia, Minuti e De Rosa, «Insomma, questa è una presa in giro spudorata non solo a noi, che ormai siamo abituati a questo atteggiamento, ma ai cittadini di Bergamo».

Forza Italia e Lega Nord commentano: escluse le opposizioni
«Questa commissione è un evidente tentativo da parte dell’amministrazione Gori di escludere il contributo dei gruppi politici di opposizione – commentano Stefano Benigni, consigliere comunale di Forza Italia e Alberto Ribolla, capogruppo della Lega Nord -. Dopo aver respinto i Consigli di Partecipazione nei quartieri, da noi proposti, individuando esclusivamente dei propri delegati, e aver istituito un nuovo regolamento anche sui Csc - Centri Socio Culturali – in cui è stata categoricamente esclusa la partecipazione politica, ora è la volta di questa nuova commissione in cui è presente un solo consigliere comunale di maggioranza.

Sembra ormai che l’unico obiettivo di questa amministrazione sia individuare dei rappresentanti per un proprio tornaconto personale, piuttosto che provare a risolvere i problemi dei bergamaschi, con l’aiuto di tutte le forze politiche in campo, trovando soluzioni equilibrate e condivise.

Purtroppo si tratta dell’ennesima mancanza di rispetto nei confronti dei tanti cittadini che non si riconoscono esclusivamente nella rappresentanza del centrosinistra e di questa amministrazione».

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