Musulmani, clima da «tregua armata»
Per pregare affittata una sala a Loreto

Non si è ancora placata la tensione intestina alla comunità musulmana di Bergamo dopo la spaccatura seguita al caso dei fondi legati alla costruzione di una nuova moschea in città.

Il centro islamico di via Cenisio, l’unico luogo di culto autorizzato a Bergamo, resta chiuso. «E continuerà a restare chiuso, perché vanno fatti dei lavori di manutenzione, ma finché gli altri continuano a occupare la strada per la preghiera non si può andare avanti. E quindi non si può riaprire il Centro», rimarca Mohamed Saleh. A quanto pare, questa «occupazione» della strada in via Cenisio – in particolare da parte degli appartenenti al neonato Comitato musulmani che da tempo chiedono di poter rientrare all’interno della struttura (le tensioni quest’inverno erano arrivate a livelli altissimi, tanto che il questore di Bergamo aveva dovuto lanciare un appello alla calma, ventilando una chiusura in caso di ulteriori disordini) – sta disturbando non poco i residenti della zona, che avrebbero fatto sentire le loro rimostranze anche agli amministratori locali.

Intanto, il gruppo del Centro islamico guidato da Mohamed Saleh ha scelto di «traslocare» per la preghiera: ha chiesto e ottenuto in affitto una sala comunale nella circoscrizione a Loreto, per gli orari della preghiera del venerdì. «Paghiamo di tasca nostra, e rimettiamo tutto sempre in ordine. Noi siamo per la pacifica convivenza, e vogliamo rispettare le regole», rimarca Mohamed Saleh. L’affitto della sala costa meno di 20 euro l’ora, e le spese sono sostenute tutte dal Centro islamico di via Cenisio. «Continueremo così finché non si potrà tornare a una situazione chiara e pacifica in via Cenisio».

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