Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 16 Aprile 2020
Muore dopo mamma e papà
«Sergio, ingegnere dolce»
Prima la madre Colomba Scotti, poi il padre Franco Bertino e infine lui, Sergio Bertino, a soli 53 anni. È un dramma emblematico di quanto successo a Bergamo nell’emergenza coronavirus, quello che ha colpito la famiglia Bertino: mamma, papà e figlio portati via in poche settimane. Pubblichiamo un ricordo scritto dalla cugina, Lia Scotti.
Se ne è andato sabato 4 Aprile, in questi giorni di bufera del virus, anche Sergio Bertino, una grande persona, intelligente, attenta, dolce, che sempre ha scelto con coerenza la schietta semplicità: non gli è bastato avere 53 anni ed essere sano. Non gli è bastato dover affrontare venerdì 13 marzo, a sera, la morte della madre Colomba Scotti e la mattina dopo quella del padre Franco Bertino, molto amati.
Lo stesso giorno della morte del padre Sergio viene ricoverato e inizia un cammino difficile e doloroso sia per lui che per i suoi familiari, lontani e preoccupati. Speranza e molto dolore, che tante persone e tante famiglie hanno vissuto a Bergamo, dignitosamente e tragicamente in questi tempi difficili.
Qualche messaggio col cellulare nei primi giorni dal Papa Giovanni, per cercare anche da lì di sostenere con grande amore la moglie Marina, i giovani figli Marco e Giulia, la sorella Chiara, già molto colpiti dai lutti. Poi il trasferimento a Milano, la terapia intensiva che recide i contatti e l’ arrivo della morte. Difficile sapere quando sarà possibile un congedo diretto, un abbraccio collettivo, una preghiera comune che esprimano il legame che sussiste, e annodino i fili di ciò che resta.
Intanto i ricordi di chi vuole bene richiamano in questo difficile presente i momenti del passato.
Gli «amici del Cavallino» vanno col pensiero alle belle vacanze di primavera passate insieme tra famiglie e ricordano «lo sguardo sereno» che Sergio ha ereditato dalla mamma, «la capacità di prenderti per mano col sorriso, l’ intelligenza e ... l’ inseparabile macchina fotografica», passione quest’ ultima ereditata dal padre.
E poi la musica, altra grande passione di Sergio e del padre, soprattutto per il jazz, coltivata con costanza e piacere prima col maestro Sala e poi, da tempo, condivisa con gli amici della Scuola di Musica e con il maestro Angeleri, diventato un amico. E da amico questi ha avvertito nei giorni del ricovero di Sergio «il dolore immenso portato dentro quel respiratore per la morte vicinissima dei genitori», il desiderio di Sergio anche da quella condizione, di aiutare e sostenere la moglie e i figli. E poi riaffiora la passione comune di amici con le sue note musicali, quelle di Brubeck, le più amate da Sergio e suonate da lui al piano, ascoltate in casa da bambino, e una spiccata propensione allo swing, favorita e coltivata studiando nella scuola.
Negli oltre 20 anni di lavoro in Tenaris a Dalmine Sergio Bertino si è dedicato come ingegnere prima alla manutenzione nella fabbrica di tubi Trenomedio, poi alla progettazione di bombole e recipienti in pressione nello stabilimento di Sabbio. In questi ultimi tempi il suo impegno era particolarmente dedicato ad una stazione costituita da grosse bombole per lo stoccaggio e il trasporto di idrogeno gassoso ad alta pressione.
Sergio ha affrontato sempre con competenza il suo lavoro e ha mantenuto costanti quelle tenacia e fiducia nel buon risultato, che gli erano riconosciute e caratterizzavano, con la serenità dell’ atteggiamento, il suo stile tutto personale.
Colleghe, colleghi vari, compagni in Tenaris delle ore quotidiane di lavoro avvertono oggi la perdita dell’ amico sincero, del corretto compagno di attività, della persona appassionata al lavoro; ad altri, dal rapporto più occasionale, resta il ricordo della gentilezza, del sorriso abituale di Sergio con tutti.
Poi l’ orizzonte bello, sereno dell’ amatissima famiglia. Ma è necessario fermarsi qui: le parole sono state già ben oltre quelle che di certo lui avrebbe accettato e gli affetti più cari sono sempre stati tenuti al riparo.
Ma era giusto ricordare i doni che restano di una grande persona quando se ne va.
Così abbiamo voluto ricordare Sergio, e con lui i suoi genitori e i tanti altri che se ne sono andati in questo momento tragico. Ci accompagni e ci accompagnino nei giorni a venire.
Lia Scotti.
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