«Mobilità tra Regioni non prima di giugno»
Il ministro Boccia: pronte le linee guida

Prima di giugno non ci si sposterà tra le Regioni. Lo ha confermato il ministro per le Autonomie Francesco Boccia al question time sottolineando che, ogni valutazione è rimandata a fine maggio.

Prima di giugno non ci si sposterà tra le Regioni. Lo ha confermato il ministro per le Autonomie Francesco Boccia al question time nel pomeriggio di mercoledì 13 maggio sottolineando che, ogni valutazione è rimandata a fine maggio. In ogni caso, ha aggiunto, «sarà più facile garantire una relazione tra regioni a basso rischio, sarà molto più complicato consentire il passaggio di cittadini da una regione a basso rischio ad una ad alto rischio».

Le linee guida sulla Fase 2 invece «sono complete e saranno trasmesse alle Regioni questa sera. Si tratta di indicazioni che il governo dà per una tutela rigorosa ed esclusiva sul lavoro» ha confermato Boccia. «L’Italia è un malato in condizioni migliori di prima. Ma è pur sempre un malato, che non può permettersi ricadute» ha specificato il ministro.

In mattinata anche il viceministro Pierpaolo Sileri aveva ipotizzato alla trasmissione «Circo Massimo» su Radio Capital che: «Dal primo giugno ci sarà possibilità di spostarsi da una regione all’altra. E secondo me sarà possibile uscire anche dalla Lombardia». «Dal 18 maggio faremo un passo avanti e di questo ne sono sicuro e per fine mese ci sarà maggiore libertà». Al momento, «ci sono 12 regioni che hanno meno di 12 infetti», ha sottolineato. Riferendosi poi ai dati della Lombardia di ieri, Sileri dichiara che «erano falsati». «Ovviamente - precisa il viceministro - non posso garantire oggi la libertà del movimento fra diverse regioni perché è un momento di osservazione; è una fase 2 molto iniziale e ci sono 12 regioni che hanno meno di 12 infetti. È come se all’Italia fosse stata data una lettera di dimissioni dopo una brutta malattia, adesso ha un periodo di convalescenza di due settimane». È un «momento di osservazione e di preparazione. Noi - conclude - dobbiamo essere pronti a non farci prendere alle spalle da eventuali altri contagi».

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