Michela Moioli pensa già al futuro - Video
«Solo un’Olimpiade può cambiare la vita»

«Non ho un idolo, cerco di carpire un po’ da tutti anche se tendo a concentrarmi su me stessa. Quando però alle Olimpiadi di Sochi mi sono rotta il ginocchio e ho visto la Samkova sul gradino più alto mi sono detta che era lei che volevo prima raggiungere e poi battere».

A distanza di soli due anni, quando la sua carta d’identità si ferma solamente a 20, l’impresa è servita e si traduce perfettamente in un’affermazione che abbraccia l’essenza di Michela Moioli, il suo spirito e la sua mentalità vincente. La fresca vincitrice della Coppa del Mondo di snowboardcross si presenta in redazione affiancata dal ds Cesare Pisoni, casco da gara da una parte - sul quale risalta un adesivo «Forza Lollo» a sostegno di un compagno, Lorenzo Catapano, che stava sconfiggendo un tumore - valigetta contenente la sfera di cristallo dall’altra. Già, quella Coppa del Mondo dalla quale non si separa da domenica scorsa. Quando è lontana da sguardi «indiscreti» la pulisce con cura certosina, altrimenti la coccola e la ammira con i suoi occhi verdi tracimanti di tutto l’orgoglio di chi adesso si è resa davvero conto d’essere entrata nella storia. O meglio, nella leggenda.

Eppure non si scompone più di tanto perché «fa parte dell’atleta provare a vincere qualcosa. Io ho solo raggiunto un obiettivo, per il resto non cambia nulla e si deve riprendere lavorando ogni giorno con impegno. Mi sento realizzata, ma solo un’Olimpiade, forse, potrebbe cambiare la vita».

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