Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 18 Marzo 2020
Meteo, caldo e sole fino a venerdì
Ma da lunedì tornerà a fare freddo
«L’attuale tepore primaverile potrebbe essere un ricordo da lunedì prossimo, quando sono previsti venti freddi dalla Russia con tracollo termico e possibili rovesci di neve anche a quote collinari».
Lo dichiara Edoardo Ferrara di 3bmeteo.com. Fino a venerdì 20 ci attendono giornate caratterizzate da anticiclone, sole prevalente e tepori primaverili, con temperature anche superiori ai 20-22°C durante il pomeriggio. «Tutto questo tepore potrebbe però essere solo un ricordo la prossima settimana quando l’Inverno, finora praticamente assente, vorrà dire prepotentemente la sua ma nel momento più sbagliato e fuori tempo massimo. Aria molto fredda, dopo aver interessato l’Europa centro-orientale direttamente dalla Siberia, potrebbe infatti raggiungere anche l’Italia nella prossima settimana, portando ad un netto calo delle temperature, forte vento e probabilmente rovesci di neve anche a quote molto basse»
«Già da venerdì e nel fine settimana assisteremo ad un graduale deterioramento delle condizioni meteorologiche, con nubi in aumento e qualche sporadica pioggia o o rovescio al Nord (più probabile a ridosso dei rilievi), a seguire lungo le regioni adriatiche - spiega Ferrara di 3bmeteo.com -. Domenica inoltre arriveranno i primi spifferi freddi che inizieranno a far calare le temperature a partire dal Nordest».
Prognosi comunque abbastanza incerta per quanto riguarda il Nord, in posizione probabilmente assai più marginale per quanto riguarda le precipitazioni (a oggi non escluse su Emilia, Prealpi, pedemontane e parte del Nordest ). A tal proposito ricordiamo che si tratta di una tendenza meteo, data la distanza temporale, ancora in fase di analisi e validazione».
Se questa evoluzione si concretizzasse, freddo e neve sarebbero un grosso problema su diversi fronti. Innanzitutto quello agro-economico: con il successivo calar del vento potrebbero infatti arrivare gelate tardive non solo in montagna, ma anche in pianura, fatto che costituirebbe un serio problema per le nostre colture. Qualora ci fossero situazioni di neve e ghiaccio verrebbe ostacolata inoltre l’azione della protezione civile, che dovrebbe così essere impegnata su altri fronti oltre a quello già emergenziale sanitario. Per ultimo ma non ultimo, un calo repentino delle temperature esporrebbe maggiormente a rischio di salute chi deve tuttora lavorare all’esterno delle proprie abitazioni (in primis medici, infermieri...), oltre al fatto che secondo diverse ricerche il Coronavirus prolifica più facilmente in ambiente freddo, rispetto a quelli caldi e umidi.
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