Mercato immobiliare, la ripresa continua. Ma ora 8 compravendite su 10 riguardano l’usato

Il trend È la tendenza registrata dall’Osservatorio di Valore Casa&Terreni che nel primo trimestre del 2022 ha registrato un incremento delle transazioni pari al 28%.

Il nuovo traino del mercato immobiliare? È l’usato. Tra l’aumento delle materie prime, i molteplici problemi legati all’utilizzo degli incentivi fiscali legati al superbonus 110% e, non ultimo, l’aumento dei tassi di interesse sui mutui, il mercato immobiliare residenziale, piuttosto che sul nuovo e sulle ristrutturazioni in toto, torna a puntare sull’usato di qualità. Questa la novità emersa in occasione dell’incontro promosso dall’Osservatorio immobiliare di ValoreCasa&Terreni per fare il punto sul mercato della casa nella nostra città.

Compravendite su del 28%

«Premesso che nel primo trimestre di quest’anno le compravendite hanno messo a segno un 28% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso – ha precisato Gianfederico Belotti, direttore responsabile di ValoreCasa&Terreni - al momento l’85% del venduto è rappresentato dall’usato di qualità. Il costo del nuovo, per alcuni versi eccessivo, ha fatto sì che ci sia un rinnovato interesse verso queste soluzioni». «Prima il nuovo si vendeva un po’ da solo – ha ribadito l’agente immobiliare Laura Feltri – questo perché le nuove edificazioni rispondevano all’esigenza, dettata anche dalla pandemia, di avere loggiati e spazi verdi. Il tutto in un contesto di poche unità abitative. L’aumento delle materie prime, che si riverbera sul prezzo finale al metro quadro, unitamente allo stallo del superbonus, ha portato una rivalutazione dell’usato».

«Sul mercato pesano le incertezze»

«Nel 2021 abbiamo riscontrato un balzo delle compravendite davvero inaspettato – ha commentato Gianfederico Belotti –. Anche il primo trimestre dell’anno in corso vede ottime performance delle transazioni chiuse e dunque siamo positivi per il futuro. Una serie però di situazioni – ha evidenziato Belotti – sta rischiando di creare serie incertezze sul mercato, dal decremento previsto del Pil all’inflazione spinta dalla corsa dei rincari delle materie prime, all’aumento dei tassi di interesse sui mutui».

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