Maxi truffa all’Inps: «Un Bancomat...»
Ragioniere in azione nel Bergamasco

Il professionista è di Chiari, nel Bresciano, ma molte delle sue truffe hanno avuto come teatro la nostra provincia.

Ha 41 anni, è di Chiari, nel Bresciano, ed è finito al centro di tre inchieste che coinvolgono oltre 100 persone tra italiani e stranieri. Fa il ragioniere e nel Bresciano e nella Bergamasca sarebbe riuscito a truffare l’Inps per oltre 300mila euro. Gli episodi contestati sono compresi tra il 2012 e il 2015. L’uomo falsificava i documenti per raggirare l’istituto, e senza nemmeno faticare troppo: «È vero, ho truffato. Per uno come me che conosceva il sistema, l’Inps era come un bancomat» ha ammesso nell’interrogatorio.

In sostanza, dietro compenso, l’uomo si occupava di redigere buste paghe false, così come contratti di lavoro, allo scopo di consentire ai suoi clienti di ottenere in modo fraudolento dall’Inps emolumenti vari, compresi quelli su stato di disoccupazione successiva a false assunzioni e assegni di maternità». Il ragioniere, originario di Chiari, abita a Capriolo. Nella sua attività di avvaleva di soggetti che per poche migliaia di euro accettavano dei ruoli fittizi in società create con il solo scopo di truffare l’Inps.

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