Cronaca / Bergamo Città
Lunedì 25 Giugno 2018
Maturità, il giorno del «quizzone»
È l’ultimo anno, poi va in pensione
Gli studenti affrontano in queste ore la terza prova scritta: dal prossimo anno, salvo nuove modifiche, non ci sarà più.
Si chiude un’epoca per gli studenti delle superiori: oggi 25 giugno - mercoledì nelle scuole sede di seggio, in caso di ballottaggi - per l’ultimo anno si svolge la terza prova, il cosiddetto «quizzone». Si chiude l’epoca degli esami di maturità «vecchia maniera», introdotti dalla riforma Berlinguer alla fine degli anni ’90: dall’anno prossimo si cambia e - se non ci saranno sorprese dell’ultimo minuto - la terza prova sparirà. L’esame 2019, quindi, sarà composto da tre prove in tutto: due scritti, più l’orale. Intanto oggi (o mercoledì in caso di sede di seggio) i ragazzi hanno affrontato il famigerato quizzone formato da temibili quesiti, anche se - secondo un’indagine di Skuola.net - in tanti hanno ricevuto un «aiutino» dai commissari per prepararsi all’appuntamento. Su 1.500 maturandi, quasi 3 su 5 - in barba al divieto - hanno ricevuto informazioni dai professori su quali sarebbero state le materie oggetto di terza prova.
La terza prova ha lo scopo di verificare il grado di conoscenze acquisite dagli studenti nelle varie materie svolte durante l’ultimo anno di superiori. Ha carattere multidisciplinare ed è elaborata dalla commissione d’esame, che sceglie la tipologia di prova e gli argomenti in base allo specifico percorso di studi e secondo le informazioni contenute nel Documento di Classe, compilato dal Consiglio di classe entro il 15 maggio. I professori interni e i commissari esterni decidono quindi quali materie inserire, la modalità di svolgimento e la durata della prova. Il voto massimo è di 15 punti, con la sufficienza fissata a 10.
Il fatto che la terza prova di maturità sia multidisciplinare e nozionistica, ha portato spesso gli studenti a cercare stratagemmi per evitare l’effetto sorpresa (in teoria non dovrebbero conoscere, fino al giorno d’esame, le materie contenute nello scritto) e per cercare di «azzeccare» più risposte possibile. Nel 2017 - secondo le rilevazioni di Skuola.net - la terza prova è stata, dei tre scritti, la più copiata. Circa il 32% degli studenti intervistati (su un campione di 1000 maturandi) dodici mesi fa aveva infatti ammesso «la sbirciatina». In seconda prova il dato si era fermato al 30%, nella prova d’italiano al 22%.
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