Matteo Renzi a Bergamo
Il saluto online ai lettori de L’Eco - Video

«Ho chiamato Donald Trump e credo di essere stato uno dei primi in Europa a farlo e gli ho garantito collaborazione e gli ho fatto gli auguri, a lui e all’America, di un grande in bocca al lupo».

Matteo Renzi lo ha detto agli studenti della Cattolica di Milano lunedì mattina, 14 novembre, dove ha tenuto una lezione prima di partire verso Bergamo dove è in programma un incontro con il suo tour referendario «Basta un sì».

Il premier torna quindi nella città dove lo scorso 21 maggio ha dato inizio alla campagna: l’appuntamento è alle 16 al Centro congressi Papa Giovanni XXIII. Prima, la visita alla redazione de L’Eco di Bergamo e di Bergamo Tv. Potrete leggere l’intervista esclusiva rilasciata dal presidente del Consiglio su L’Eco in edicola martedì 15 novembre.

Ecco il saluto del premier in diretta Facebook live sulla nostra pagina ufficiale

La prima parte dell’intervista a BergamoTv che potrete vedere in onda stasera.

Sul referendum sempre ha detto: «Su questa riforma ho sentito cose allucinanti», «ho sentito un ex presidente della Consulta dirmi che c’è la nomina di cinque senatori a vita e non è così, si superano i senatori a vita. E un ex presidente del Consiglio dirmi che abbiamo messo la fiducia sulla riforma elettorale e non è vero - e continua -. Ho sentito un deputato dire che la Costituzione è stata votata a suffragio e non è vero» ha aggiunto. E poi c’è chi parla di autoritarismo, pericolo della democrazia mentre «ci sono paesi dove davvero mettono in carcere i deputati e i giornalisti. Siamo - ha concluso - all’era dell’improvvisazione».

Fuori, in piazzale Alpini, manifestazione del fronte del no. Una cinquantina di manifestanti con cartelli contro la riforma, nella quasi prevalenza provenienti da ambienti della sinistra. Forze dell’ordine schierate e transenne lungo tutto il perimetro di Palazzo Rezzara, che ospita il Centro Congressi fin dalle 15. L’area è completamente bloccata e l’accesso è consentito solo a chi si reca nella sala dell’incontro con il premier. All’ingresso controlli e lunghe file.

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Qualche momento di tensione in piazzale Marconi poco dopo le 17 dove i manifestanti hanno occupato l’incrocio con le vie Bonomelli e Bono: lancio di fumogeni, slogan minacciosi ma nessun contatto.

Dentro il Centro Congressi, Matteo Renzi ha esortato «ad andare casa per casa, indirizzo per indirizzo, luogo per luogo», invitando anche a convincere i giovani ad andare a votare. «Me lo immagino un leghista o un 5 Stelle che entra in cabina elettorale: se vuole votare “No” deve tenere gli occhi chiusi, perché se legge il quesito vota “Sì”». Poi una stoccata a Beppe Grillo: «Uno può dire che è contro il Concordato Stato-Vaticano, può anche fare l’esproprio proletario al Papa, ma come fa a chiedere l’affitto per una cosa che non è tua, come i Musei Vaticani?. Venerdì devo andare dalla Merkel, voglio provare a chiederle l’affitto per il suo ufficio da cancelliere. Se non mi rinchiudono, è una bella cosa - ha aggiunto ironicamente -. Magari si chiede l’affitto dell’Eliseo alla Francia...». Infine un passaggio sullo spread: «Aumenta? Ovvio, se c’è incertezza aumenta. Non è una minaccia, è una constatazione».

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