Mascherine a 50cent nei supermercati
Arcuri, problemi distributori in farmacia

Dalla prossima settimana le mascherine a prezzo calmierato di 50 centesimi si troveranno anche nei tabaccai. Il commissario all’emergenza Domenico Arcuri lo ha detto durante una conferenza stampa che si è svolta alla sede della Protezione Civile di Roma martedì 12 maggio e durata un’ora.

«Negli ultimi sette giorni i supermercati e la grande distribuzione hanno venduto 19 milioni di mascherine al prezzo di 50 centesimi più l’Iva». Lo ha sottolineato il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri ribadendo che l’assenza dei dispositivi nelle farmacie non è dovuto al prezzo calmierato ma ai problemi nel sistema di distribuzione delle farmacie».

«L’ipotesi che il prezzo condizioni l’approvvigionamento delle mascherine è destituita di fondamento: le associazioni che hanno sottoscritto l’accordo con noi hanno possibilità di ricevere la compensazione del maggior prezzo che hanno pagato per rifornirsi di mascherine. È successo che per una distribuzione la rete funziona e per l’altra non funziona. Gli approvvigionamenti della grande distribuzione funzionano. I cittadini vanno al supermercato e le mascherine le trovano...».

«Non è il commissario a dover rifornire le farmacie né i loro distributori, né si è mai impegnato a farlo. Né sono io a dover rifornire Confcommercio, Conad Federdistribuzione e Coop. Il commissario si è impegnato ad integrare le forniture, ove sia possibile, che queste categorie si riescono a procurare attraverso le loro reti».

ACCORDO TABACCAI. Nelle prossime settimane le mascherine a 50 centesimi si troveranno anche nei tabaccai. Lo ha detto il Commissario per l’emergenza Domenico Arcuri annunciando la firma «nei prossimi giorni con l’associazione dei tabaccai, che ha 50 mila di punti vendita nel paese». «Abbiamo sottoscritto i primi due accordi non esclusivi (con la grande distribuzione e con la distribuzione dei farmacisti, ndr) e confidiamo di farne altri ancora con reti di distribuzione altrettanto massicce».

TEST SIEROLOGICI. Le Regioni dovrebbero adeguarsi alle scelte del governo per quanto riguarda i test sierologici. È l’auspicio espresso dal Commissario Domenico Arcuri. «Il governo ha disposto una massiccia indagine campionaria su 150mila cittadini che ci permetterà di conoscere meglio il virus e per farlo abbiamo selezionato il test che ci sembra il migliore. Pensiamo - ha sottolineato - di aver proposto un modello e confidiamo che le regioni si adeguino a questo modello». In qualche caso le Regioni, ha aggiunto, «stanno già facendo delle indagini con strumenti di cui si sono dotate. Ma dobbiamo far sì che vi sia una visione comune e lavoriamo perché questo accada. Lavoriamo nell’esclusivo interesse dei cittadini al fine di tutelare al meglio la loro salute. Qualche volta faccio degli errori, per i quali mi aspetto critiche e se serve reprimende», ma «solo dai cittadini. «Noi stiamo facendo la nostra parte - ha aggiunto - e lo facciamo mettendoci la faccia. Dunque benvenute le critiche» dei cittadini, «ma solo da loro».

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